IL VERISMO DI VERGA NELLA SCRITTURA DI WILLIAM RILEY BURNETT

"La peggior polizia del mondo è sempre meglio di nessuna polizia". Questa frase si trova alla fine del primo capitolo del romanzo "La giungla d'asfalto", scritto da William Riley Burnett e da lui pubblicato nel 1949. L'anno successivo il romanzo verrà trasposto in film dal regista John Huston, e la celebre frase troverà questa volta collocazione nel finale. Burnett è stato con i suoi 37 romanzi -che spaziano dal poliziesco al western e al dramma sociale-  uno degli autori di punta della letteratura popolare, una punta capace di incidere nell'immaginario collettivo tramite la sua scrittura apparentemente semplice che sapeva descrivere vicende appassionanti che non di rado si tramutavano in film. Nato a Springfield (Ohio) il 25 novembre 1899 e morto il 25 aprile 1982 a Santa Monica (California) -la Bay City di molti racconti e romanzi di Raymond Chandler- William R. Burnett esordì nel 1929, l'anno del crollo della Borsa a Wall Street, che lasciò sul lastrico della strada moltissimi americani. Ma a Burnett con la pubblicazione del suo romanzo "Piccolo Cesare", ispirato alla truce figura di Al Capone, arrivarono i soldi. Due anni dopo ne venne ricavato il film "Sarface", cosceneggiato dallo stesso Burnett e interpretato da Edward G. Robinson.
Nel 1932 lo scrittore americano pubblicò il primo dei suoi romanzi western: "Saint Johnson", dedicato alla controversa figura dello sceriffo più famoso del West: Wyatt Earp, che sarebbe morto proprio in quel 1929 nel quale Burnett nascerà come scrittore. Nel romanzo, l'autore lo chiama Wayt, invertendo la y e la a e togliendovi una t. Ne dipinge con toni chiaroscuri la figura ben poco chiara, culminata nella celebre e celebrata sparatoria avvenuta nel recinto dei cavalli dell'Ok Corral il 26 ottobre 1881. Cinquant'anni dopo Burnett scrive il romanzo, perfetto nello stile scarno ed epico al tempo stesso (lo scrittore dirà più di una volta di essere un ammiratore di Giovanni Verga e del suo verismo). Oltre ai romanzi Burnett collaborò a diverse sceneggiature cinematografiche, soprattutto di genere western. A questo proposito è forse interessante rilevare che il film "La giungla d'asfalto" ebbe un rifacimento in chiave western: "Gli uomini della terra selvaggia" nel 1958 e un altro ancora di genere poliziesco negli anni '60. Nel 1943 Burnett con il film "L'isola della gloria" scritto in collaborazione con Frank Butler ottenne la nomination all'Oscar. Invece  come  romanziere guadagnò i due ambiti premi dell'Edgar Award e del Grand Master. Il suo ultimo romanzo apparve nel 1981 e si intitola "Good-by: 1928 fine di un'era", apparso 13 anni dopo il precedente "L'uomo freddo", uscito nel 1968, anno in cui molti rimasero freddi all'avvento del movimento del '68. Nel 1982 sia lo scrittore sia la moglie Witney morirono, dopo un matrimonio durato 39 anni. I romanzi di William Burnett furono quasi tutti pubblicati in Italia dalla Longanesi, e tradotti in gran parte dalla bravissima Adriana Pellegrini. Al giorno d'oggi sembra diventato maledettamente difficile scrivere e descrivere storie con uno stile che pur nella sua semplicità sappia essere efficace, perché la vita diventando più comoda ha finito comunque per complicarsi psicologicamente e i caratteri umani non sono più tagliati di netto con l'accetta ma frastagliati e arricchiti di sfaccettature. Per cui leggere o rileggere libri apparsi molti anni fa è un po' come bere vini che il passare del tempo ha reso più preziosi.

Antonio Mecca 

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