La banda della Scopola (serie Milano in giallo, 2015) di Albertina Fancetti
INCIPIT: Si
coprì gli occhi, trafitto dal raggio di sole che entrava
clandestinamente da una fessura delle imposte sconnesse. La campana
della chiesa suonava le sette e trenta. Era ora di alzarsi. Si
diresse ciabattando verso l'acquaio a lavarsi il viso, rasandosi poi
davanti allo specchio sbeccato. Si vestì senza cura e uscì nel
cortile inondato dal sole primaverile, sbattendo l'uscio dietro le
spalle. Si fermò ad accarezzare la gatta che stava seduta sul
davanzale. Le sue mani, tozze, ben note ai delinquenti, ai
baldrascant
della città, per la loro incredibile forza, si posarono sul manto
bianco e nero con insolita tenerezza.
FINIS: Celestino
venne rilasciato dietro l'insistenza del commissario e riprese il suo
lavoro di custode insieme alla moglie, ma tutte le volte che sentiva
dei piedini scendere di corsa le scale il suo pensiero correva al suo
piccolo Neno, il figlioletto che non aveva mai avuto.
Dondina
riprese il suo lavoro insieme agli “evangelisti”:
i baldrascant a
Milano non sarebbero mai mancati, ma la Banda della Scopola, che
aveva segnato un'epoca, ormai era solo nella leggenda.