Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne. Un manufatto per le donne iraniane e un minuto di silenzio negli uffici comunali

Sono 1.219 le donne supportate dai centri antiviolenza della rete cittadina nel primo semestre di quest'anno

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Comune di Milano ha organizzato una serie di iniziative di sensibilizzazione. Per l'intero orario di apertura, in cinque sedi anagrafiche sono presenti dei Bibliopoint con una selezione di libri e audiovisivi dedicati alla sensibilizzazione del pubblico sul tema dei diritti delle donne e della violenza di genere, e presidi informativi animati dalla presenza di operatrici della Rete antiviolenza comunale e interpreti LIS.
Questa mattina, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala si è recato all'Anagrafe di via Larga, dove alle ore 9 – dal salone centrale – ha introdotto un minuto di silenzio che è stato osservato nello stesso momento in tutti gli uffici comunali, in ricordo di tutte le vittime di violenza. A seguire, gli assessori Gaia Romani (Servizi civici), Lamberto Bertolé (Welfare) e Tommaso Sacchi (Cultura) hanno letto i nomi delle donne uccise nel 2022 per mano di uomini violenti.
Su proposta del Consiglio comunale, la bandiera civica viene listata a mezz'asta in segno di lutto per le vittime di femminicidio e per esprimere solidarietà alle loro famiglie.
A Palazzo Marino è stato anche esposto un manufatto dedicato alla memoria di Mahsa Amini, la giovane ventiduenne iraniana arrestata per non aver indossato correttamente il velo e morta in seguito alle percosse. L'Amministrazione intende così dimostrare vicinanza a tutte le donne iraniane che vivono in una situazione di continua violazione dei diritti. La foto di Mahsa Amini è stata esposta dalla finestra della sede del Comune, affiancata dalla scritta "Donne, vita, libertà. Solidarietà alle donne iraniane".
Il sostegno alle donne vittime di violenza da parte del Comune prosegue ogni giorno, grazie all'azione della Rete antiviolenza cittadina che mette a disposizione nove centri antiviolenza e altrettante case rifugio dove è possibile trovare ascolto, attraverso colloqui telefonici o in sede, assistenza sanitaria, legale, consulenza psicologica o psichiatrica.
Sono 1.219 le donne che, nel primo semestre del 2022, si sono rivolte alle strutture convenzionate e sono state supportate. Di queste, 58 hanno concordato un percorso di accoglienza nelle case rifugio cittadine.
La maggior parte delle persone assistite (il 52%) ha un'età compresa tra i 21 e i 44 anni, ma il numero è significativamente alto anche nella fascia tra i 45 e i 60 anni (circa il 26%). Le donne che subiscono violenza sono nel 61% dei casi italiane e solo nel 36% dei casi sono economicamente autonome. Quasi sempre la violenza subita è di tipo psicologico (oltre 950 donne) o fisico (oltre 700), anche se non mancano i casi di violenza di tipo economico (oltre 200), sessuale (circa 300) e stalking (circa 200) e molto spesso si sovrappongono e coesistono diversi tipi di soprusi. Il 60% delle donne aiutate ha figli – spesso minori – che quindi, quasi sempre, hanno assistito alla violenza nei confronti della madre. Nell'80% dei casi le donne subiscono abusi da parte di un familiare (il 60% delle volte si tratta di mariti, conviventi, fidanzati o ex).

Antonio Mezzaluna


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