Ospedale Cremona: rimosso tumore cervello mentre il paziente suona
- 28 dicembre 2023 Dalla Lombardia
Paziente suona in sala operatoria: posso continuare altri 10 minuti?
Un singolare ‘concerto’ solo per i medici intenti a rimuovere dal suo
cervello un tumore. È la particolare esecuzione musicale di un 39enne
sottoposto a un complesso intervento di neurochirurgia da sveglio all’Ospedale
di Cremona. La 65esima operazione di questo tipo presso
il nosocomio cremonese.
Dalla Spagna a Cremona per un delicato intervento
Sergio, un fisico criogenico, ricercatore a Barcellona, lo scorso 10
novembre, in seguito a improvvise crisi epilettiche, ha ricevuto una diagnosi
di un tumore celebrale, un glioma a basso grado. Dopo due consulti in Spagna,
uno in Italia e una visita in telemedicina con la Neurochirurgia di
Cremona, la decisione di affidarsi all’equipe diretta dal dottor Antonio
Fioravanti. Così lo scorso 23 dicembre è avvenuto l’intervento, con il
paziente sveglio e impegnato a suonare con due piccoli tamburi un ritmo blues.
“Mai avrei pensato di esibirmi in sala operatoria in
una condizione così difficile – racconta – mi sembrava di vivere dentro un sogno”. Quando i
chirurghi gli hanno chiesto di smettere ha rilanciato: “Posso suonare ancora 10
minuti?”.
Tutto è andato per il meglio. “Sono sorpreso – afferma
– di essermi potuto alzare subito dal letto, parlo normalmente, le mie
mani si muovono come voglio. So che mi attendono cicli di terapie, ma sono
molto contento di tornare a casa per Natale e stare con la mia famiglia che mi
è stata di grande conforto”.
La chirurgia da sveglio e la rimozione dei tumori al
cervello all’ospedale di Cremona
“La chirurgia da sveglio, praticata all’Ospedale di
Cremona da cinque anni – spiega
Fioravanti – è una metodica molto sofisticata che consente
di dialogare e interagire con il paziente durante l’operazione. Questo
garantisce una specie di doppio controllo in tempo reale rispetto all’andamento
dell’intervento che, nel caso specifico, era molto complesso. Sergio, infatti,
oltre ad essere un giovane uomo, è ambidestro e bilingue: riuscire a preservare
entrambe le funzioni (linguaggio e movimento) era il nostro obiettivo”.
Per raggiungerlo oltre all’interazione fra medico e paziente “In
sala operatoria abbiamo utilizzato anche il ‘navigatore’ spiega Fioravanti. Si
tratta di una guida di massima precisione che, insieme alla fluorescenza
(tecnica che colora le cellule tumorali) ci ha aiutato circoscrivere l’area da
rimuovere e creare le migliori condizioni per mantenere integre le sue
abilità”.
Barbara Silva