Sanità, il ‘Gaetano Pini’ compie 150 anni, Bertolaso:patrimonio da tutelare

L’Asst Gaetano Pini di Milano compie 150 anni e lo fa con l’evento ‘L’Istituto ortopedico Gaetano Pini a 150 anni dalla fondazione – Ieri, oggi e domani’. Ai lavori ha partecipato l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso.

Il ‘Gaetano Pini’ compie 150 anni

Era infatti il 1874 quando il medico Gaetano Pini fonda a Milano l’associazione per la ‘Scuola dei Rachitici’, per curare i tanti bambini affetti in quell’epoca da rachitismo.  Inizia così la storia, lunga un secolo e mezzo e strettamente intrecciata con quello della città di Milano, dell’Istituto ortopedico Gaetano Pini. Ddal 2016 Asst Centro specialistico ortopedico traumatologico Gaetano Pini-Cto, dopo l’accorpamento con il Centro traumatologico ortopedico di via Bignami. Entrambi infatti sono centri di riferimento dell’ortopedia nazionale ed europea.

Patrimonio immenso da conservare

“Il ‘Pini’ – ha detto l’assessore Guido Bertolaso – rappresenta un patrimonio immenso da conservare e tutelare. L’ospedale ha svolto un ruolo importante nella storia della medicina lombarda e italiana, ospitando alcuni dei professionisti più importanti della loro epoca. Ha inoltre  contribuito alla formazione di molti altri. L’idea che porto avanti è quindi quella di una ‘sanità circolare’. È ora di abbattere steccati e creare connessioni tra le varie aziende sociosanitarie, come ha iniziato a fare il Pini adottando un nuovo modello organizzativo di rete tra ospedali per la cura delle patologie ortopediche e traumatologiche nel territorio regionale. Questo istituto rappresenta, così come altre realtà settoriali, una realtà fondamentale e strategica per la sanità lombarda. Qui si fa ricerca ad alto livello e con grande professionalità. Nell’ottica di un miglioramento della sanità, il continuo scambio di informazioni e la condivisione di idee ed esperienze diventa decisivo”.

L’Istituto negli anni è diventato uno dei punti di riferimento a livello nazionale e internazionale per l’ortopedia, la traumatologia, la riabilitazione specialistica, la reumatologia e le scienze mediche, e anche per raccontare passato e presente, oltre che per scoprire le sfide future che attendono l’Asst Gaetano Pini-Cto.

Il paziente sempre al centro

“È un vero onore, per me, dare avvio a queste celebrazioni – ha aggiunto Paola Lattuada direttore generale di ASST Gaetano Pini-CTO – che proseguiranno nel 2024, con il contributo di tante persone che hanno a cuore il ‘Pini’, che hanno vissuto e vivono in questa realtà che ha dato davvero molto alla città di Milano e ancor di più a ogni singolo paziente che è stato qui che per noi rimane sempre al centro del nostro agire. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che qui lavorano e, con dedizione professionalità e competenza stanno investendo su innovazione, ricerca e cura”.

Durante il panel sono state inoltre presentato le ragioni che hanno portato alla scelta di un nuovo modello organizzativo di rete per la cura delle patologie ortopediche e traumatologiche nel territorio regionale. La formazione e l’insegnamento si rilevano leve essenziali per realizzare un modello organizzativo interaziendale innovativo finalizzato ad erogare cure di altissima professionalità.

Libro, strenna natalizia dal 1879

Con l’occasione è stata anche presentata la Strenna natalizia del Pini: il libro che, nel solco della tradizione, viene pubblicato, poche settimane prima di Natale, dal 1879. La monografia di quest’anno, illustra il primo secolo e mezzo di storia del Pini, partendo da figure storiche, come quella del fondatore naturalmente, ma anche di Pietro Panzeri, Riccardo Galeazzi e di tanti altri autorevoli professionisti che hanno contribuito a rendere grande questo ospedale. Nel volume del 2023 si trovano le tappe di evoluzione dell’Istituto attraverso il Novecento, dalla nascita dei centri specialistici, all’impegno nella cura del Parkinson, alla nascita del Centro Specialistico Ortopedico Traumatologico Gaetano Pini-Cto e il Polo Riabilitativo Fanny Finzi Ottolenghi di oggi e anche alle prospettive future dell’ospedale.
Veronica Martinoli


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