A SESTO È VIETATO DISCUTERE

Modifica regolamento comunale

In Consiglio comunale a Sesto San Giovanni si è modificato a colpi di maggioranza - e senza nessuna adeguata discussione previa - il regolamento del Consiglio comunale, in modo tale da impedire la possibilità per le minoranze di esercitare il loro diritto-dovere di intervento, di proposta e di controllo.
Il funzionamento del Consiglio comunale è essenziale per l’esercizio della democrazia a livello cittadino e dunque la sua approvazione in passato è sempre stata frutto di discussioni approfondite e condivise da maggioranza e opposizione. Questa volta invece il Sindaco ha imposto la sua approvazione senza una discussione adeguata, con una sola riunione di commissione, con l’Ufficio di presidenza che doveva organizzare la seduta di mercoledì sera convocata senza un ordine del giorno specifico e con un dibattito in Consiglio comunale nel quale il Sindaco non è nemmeno intervenuto e, anzi, spesso si è assentato dall’aula, come avesse vergogna di quello che imponeva. Per non parlare del presidente del Consiglio comunale Fiorino che ha accettato senza battere ciglio di vedere questo organismo essenziale per la vita del Consiglio e il suo ruolo pesantemente sminuiti, e nel silenzio più totale dei consiglieri di maggioranza, ormai ridotti a muto esercito di portatori di voto.
Le modifiche introdotte: le interrogazioni dei consiglieri al Sindaco e alla giunta non saranno più discusse in Consiglio comunale, ma riceveranno solo risposta scritta e non si prevede più la possibilità per chi ha presentato l’interrogazione di ribattere. Ordini del giorno ed emendamenti devono essere presentati entro le 12 del giorno precedente il Consiglio comunale, eliminando la possibilità di loro presentazione durante la discussione in aula, tenendo conto di quello che in Consiglio si dice, come invece è sempre avvenuto.
"Il sindaco Roberto di Stefano dichiara falsità affermando che a Milano ci siano le medesime regole. Il Regolamento di Palazzo Marino ha ampliato i poteri di controllo e di espressione delle minoranze, introducendo di fatto i question time, ovvero le domande a risposta immediata, a cui Sindaco e assessori rispondono oralmente in aula. Cosa ben diversa dal bavaglio che è stato messo a Sesto San Giovanni. Un bavaglio che forse il primo cittadino vuole usare per mettere a tacere i propri assessori di cui teme le risposte? - ha affermato la segretaria metropolitana Silvia Roggiani.
"Quello che si è consumato l'altra sera in aula, per responsabilità del Sindaco e della sua maggioranza, è un oltraggio alla democrazia. Il Consiglio comunale viene ridotto a mero organo di ratifica delle decisioni di Sindaco e giunta comunale, che evidentemente hanno paura del confronto e della democrazia" - dichiara la capogruppo del PD in Consiglio comunale Roberta Perego

Il PD insieme alle altre forze di opposizione si rivolgerà al Prefetto per chiedere che si accerti il rispetto di tutte le minoranze con l'approvazione del nuovo Regolamento comunale. 

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