ANCORA UNA VOLTA

Questo inchiostro, che scorre sul foglio bianco ricoprendolo di segni,
illuso di essere guardato, letto e capito da giovani, che oggi non amano il verso,
attratti tutti da voluttuosi veli danzanti su carne ignuda alla luce vacillante
di opache candele la cui fiamma oscilla incerta mossa dalla brezza notturna.
In fondo dal mare s'innalza il mormorio dell'onda che s'infrange sullo scoglio e poi
sale leggera sulla sabbia per completare la sua corsa instancabile.
Oggi non cantano più le sirene. 
Suonano i piroscafi il loro urlo d'addio al momento della partenza.
Il marinaio a poppa guarda il molo che si allontana 
e non si accorge che è la nave a muoversi a portarlo lontano, in alto mare, 
a fargli godere ancora una volta il contatto con l'infinito.
Sidran Rebed