NONNO PIETRO AD ALZANO SCRIVIA
- 02 settembre 2019 Poesia della notte
Da: "Laboratorio di poesia"
a cura di Maurizio Cucchi
Angela Cassola
NONNO PIETRO AD ALZANO SCRIVIA
Lui con occhi chiari indicava un pezzetto di legno
nelle mani un bastone, uno schiocco preciso
il sorriso illuminava un volo dell’aria
e urlando correvamo dietro alla lippa.
Non avevo paura di perdere i bei pensieri,
che le cose scoperte sparissero, si confondessero
flatus vocis di una nullità.
C’era la terra solida dei campi
mentre tornavo in città,
tutte le belle avventure tra noi
si allontanavano
solo per l’attimo di una settimana
via per narrare
la tua abilità instancabile
di contadino antico.
Ora nel mio spirito sei lì compreso
presente nella folla affastellata
di cascina ed erba medica, cortile,
trattore tra le fronde di robinie,
uova calde, stalla, vigneto, cantina,
damigiane iridescenti. Mi guardi
seduto dalla pompa dell’acqua
col viso bello tra le mani nodose
insieme ai cani, conigli, gatti, galline, farfalle,
lucertole di passaggio.
E nel mio andare di campo in campo
a ogni passo è come
se mi avessi aspettato a ogni ritorno
per tutti i miei ritorni.