ACCORDO O DISACCORDO?

I diversi punti di vista sull'utilizza dello spazio dello Scalo Farini

Martedi 15 ottobre 2019, presso il TAR Lombardia, si sono tenute due udienze aventi per oggetto due ricorsi contro l’Accordo di Programma degli Scali Ferroviari . I due ricorsi sono stati promossi da Italia Nostra Nazionale e da alcuni cittadini residenti in prossimità dello scalo Farini. In estrema sintesi, gli aspetti dell’Accordo oggetto di contestazione riguardano l’impianto procedurale (l’accordo si innesta su un precedente atto mai ratificato), alcune determinazioni circa le procedure di bonifica dei luoghi, gli aspetti finanziari che penalizzerebbero il Comune di Milano mentre favorirebbero gli investitori immobiliari, i dati quantitativi delle volumetrie previste in relazione alla dotazione dei servizi pubblici in quantità inferiore rispetto ai limiti di legge. Posto che le udienze hanno più valore formale che sostanziale (sono le memorie già depositate a circostanziare le ragioni del ricorso) è stato interessate ascoltare l’esposizione di alcuni avvocati presenti in rappresentanza delle loro parti.

L’avv. Gualandi, per conto di Italia Nostra ha esordito segnalando ai giudici l’importanza della questione poiché ciò che accade oggi a Milano, accadrà domani nel resto d’Italia. Ha evidenziato come di fatto vengano “rubate” ai milanesi delle risorse economiche grazie a questo pessimo accordo. Ha censurato la circostanza che, tramite questo accordo, di fatto si è creato un “mini-pgt” per gli Scali, ovvero si fa urbanistica utilizzando un Accordo di Programma, cosa in realtà non possibile. L’avv. Cabiddu, sempre per conto di Italia Nostra, ha posto il tema delle aree di FS che, una volta dismessa la loro funzione, dovrebbero tornare nella piena disponibilità dei milanesi quale bene pubblico e non essere oggetto di speculazione immobiliare da parte di Fs che è una SpA; a tale scopo ha auspicato che possa essere coinvolta la Corte Costituzionale. Il Comune di Milano, tramite il suo avvocato, ha replicato affermando la correttezza della politica amministrativa milanese che ha contemperato gli interessi pubblici con quelli privati citando come “fiore all’occhiello” Porta Nuova e City Life, affermando che su tale linea si è mosso anche l’accordo sugli Scali ferroviari.

Ferrovie dello Stato, fra le altre cose, ha auspicato che da qui in poi si possa fare urbanistica in tutta Italia proprio come qui a Milano!!! Tutta l’udienza è stata ripresa dalla trasmissione Report della Rai. A detta degli avvocati di Italia Nostra, il TAR potrebbe esprimersi nel merito entro circa tre mesi. 


Gabriele Mariani     

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