MILANO E LE LATRINE A CIELO APERTO

Occorrono delle soluzioni non solo il controllo

In un articolo del quotidiano Il Giorno, si dà conto della situazione di alcune zone della città diventate tristemente note per il loro uso a mò di latrina.
Il caso più noto, almeno per chi percorre la tratta ferroviaria Mortara-Milano è la stazione di Porta Genova all'interno della quale i servizi igienici sono stati chiusi per i numerosi atti vandalici.
La zona della biglietteria è inavvicinabile da anni. Stesso scenario in corso Concordia. In questo caso, sotto esame è finita la mensa dei poveri di Opera San Francesco.
Altro scenario è il lungo sottopassaggio di viale Lunigiana ma le sorprese non risparmiano il centro storico.
In questo caso è l'area “incriminata” è il cantiere che interessa piazza Mercanti dove la fine lavori è prevista per giugno.
Alla luce di alcuni atti vandalici che hanno comportato la distruzione di alcune fioriere il Comune ha deciso di intensificare i controlli della Polizia locale.
Eppure, continua il quotidiano, il regolamento della Polizia urbana e che risale al 1920 vieta di fare i bisogni all'aperto, segno che si tratta di un fenomeno mai risolto negli anni. Al momento, se si escludono le strutture automatiche che si trovano in alcuni punti della città e nelle fermate delle linee lilla e gialla del metrò - ci sono 84 bagni su 113 fermate delle altre linee Atm .
Un altro articolo segnala invece il caso della toilette della stazione Atm di Porta Genova. La gestione, in mano a un privato, lo ha abbellito con quadretti e altre decorazioni tanto che alcuni turisti scattano addirittura delle foto ricordo.

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