SERGIO ZAVOLI

Un esempio di giornalismo obiettivo e corretto

È morto oggi a Roma dove risiedeva da lungo tempo Sergio Zavoli, nato a Ravenna il 21 settembre 1923, giornalista di vaglia che esordì a soli vent'anni, nel 1943, sul periodico del GUF: gruppi universitari fascisti riminesi chiuso in quello stesso anno a seguito della rovinosa caduta del fascismo (che fu comunque meno rovinosa della sua ascesa), che si portò dietro una scia di sangue durata due anni. Dal 1947 Zavoli lavorò a Radio RAI, che per i non pochi successivi anni costituirà la sua principale palestra lavorativa, dove si farà le ossa lui e farà le pulci ad altri con le sue inchieste. Il suo primo programma televisivo di successo fu "Processo alla tappa", del 1962, che si protrarrà fino al 1969, trasmissione sportiva incentrata sul Giro d'Italia, che all'epoca teneva in fibrillazione almeno metà del Paese per quel connubio di sport, viaggio regionale, incontro fra le genti italiche e le sue non poche diversità. Dieci anni dopo Sergio condurrà "Nascita di una dittatura"
È alla fine degli anni '80, 1989 per la precisione, che realizzerà una delle sue più importanti trasmissioni: "La notte della repubblica", 18 puntate dove raccoglierà le interviste di molti personaggi che la Res pubblica volevano mutarla in Res nostra: da Cosa pubblica a Cosa nostra, abbattendone le fondamenta per instaurare una dittatura di stampo neofascista oppure di dittatura del proletariato, che poi: pur cambiando le modalità, il risultato è lo stesso visto che il nero mescolato col rosso produce il marrone, colore che non occorre specificare a quale materia appartenga. Fu lodato ma anche criticato per avere dato la parola a ex terroristi spesso pluriassassini che la parola e tutto il resto invece l'avevano tolta proprio a gente come lui, che invece in tono pacato poneva domande e ascoltava risposte cercando di capire e di far capire anche a chi ascoltava al di là dello schermo. Zavoli per sei anni:1980-1986 era stato presidente della RAI, nonché: a partire dall'inizio degli anni '80 autore di libri. Infatti è del 1981 il primo: "Socialista di Dio", vincitore del premio Bancarella. Un altro suo libro premiato è "Romanza", che nel 1987 vincerà il premio Basilicata. Dopo le sue dimissioni dalla carica di presidente, ecco realizzare oltre al già citato "La notte della Repubblica", anche "Viaggio intorno all'uomo" e "Viaggio nel Sud". Poi, nel 2001, un altro viaggio, questa volta nella scuola. Da quell'anno, ricordato come odissea nello spazio, forse spazio per lui non ce ne era più, e così si era "limitato" a scrivere libri, come l'ultimo, apparso nel 2011: "Il ragazzo che io fui", storia della sua vita e dei tempi che aveva vissuto. Nel 2012, per la precisione il tre dicembre, Zavoli subì la sgradevole visita nella sua villa-abitazione di Monte Porzio Catone di alcuni malfattori che lo legarono a una sedia picchiandolo perché intenzionati a derubarlo. Se ne usciranno infatti con 20000 euro. Lui invece, che dal 2009 era stato presidente di vigilanza RAI, se ne uscirà nel 2013 dalla commissione e: dodici anni dopo, dall'esistenza, a quasi novantasette anni e con un curriculum di tutto rispetto tale da farlo benvolere anche da schieramenti politici opposti al suo: socialista prima e del partito democratico poi, perché della RAI fu un aziendalista convinto del suo ruolo di servizio pubblico e del rispetto dovuto a coloro che ne usufruiscono. Di qualunque colore essi siano.  

Antonio Mecca

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