‘Ut Unum’: al Refettorio Ambrosiano di Piazza Greco si imbandisce una tavola interreligiosa

Un progetto nato durante Expo da un’intuizione dello chef Massimo Bottura, con la Caritas Ambrosiana e Davide Rampello, il Refettorio Ambrosiano è diventato un’eccellenza di sostenibilità alimentare in Italia e tra i luoghi cult del prossimo Fuorisalone

Che succede fondendo alcune tra le più alte eccellenze italiane universalmente riconosciute come design, alta cucina, arte e solidarietà? Scoprirlo, almeno per i milanesi, potrebbe non essere poi così arduo, soprattutto se hanno già sentito parlare del Refettorio Ambrosiano di Piazza Greco. Tre sono gli attori fondamentali dietro questa iniziativa d’eccellenza: il “masterchef” Massimo Bottura, dell’Osteria Francescana di Modena, forse tra i ristoranti più noti d’Italia e considerato tra i primi del mondo, Davide Rampello, ex rettore della Triennale di Milano, architetto, curatore del Padiglione Zero di Expo e volto noto anche per essere inviato di punta di Striscia la Notizia e la Caritas Ambrosiana.
Si inaugura, durante la Milano Design Week (12-17 Aprile 2016), evento culturale tra i più importanti d’Italia, l’iniziativa ‘Ut unum’, installazione a cura della designer del Politecnico di Milano Anna Barbara, col supporto della Caritas Ambrosiana e ospitata all’interno del Refettorio Ambrosiano, ex teatro sociale abbandonato in zona Greco. La struttura è stata totalmente restaurata con l’intervento di alcuni dei più noti progettisti, architetti e designer italiani e internazionali, ed è operativa da Giugno 2015.
Moderatore della conferenza di presentazione dell’installazione ‘Ut Unum’ è Don Davide Milani, responsabile comunicazione della diocesi di Milano, che lascia la parola a Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana:” Vogliamo mettere al centro il cibo, la bellezza, i poveri e la carità. Siamo un luogo di bellezza. Milano è conosciuta per la carità, ma anche per il design. Diventeremo un fuori salone della design week. Vogliamo mostrare questo bel luogo di Milano. Volevamo cogliere il padiglione della Santa Sede e della Caritas durante Expo, l’idea di Bottura era di utilizzare le eccedenze di Expo per offrire un cibo buono, cucinato da chef e di solidarietà. Noi vogliamo che le persone non abbiano più bisogno di un refettorio, vogliamo aiutare i nostri ospiti a cercare una casa, un lavoro, un reddito. Bisogna nutrire l’anima, non solo la pancia. Abbiamo ospitato questi bisognosi, riuscendo a rasserenare le persone proprio con la bellezza dei luoghi. La Cascina Bellaria ci dona riso da cucinare per i senza fissa dimora, la nostra collaborazione col Salone del Mobile vuole essere strumento per collaborare con questi mondi, sensibilizzare i visitatori del Fuorisalone. Gli ultimi non sono scarti, ma persone da integrare. Educhiamo a un consumo consapevole, responsabile, a non sprecare. Abbiamo recuperato molto dalla Coop, da altri supermercati, dall’università Cattolica. Quanto ci avanza è distribuito in altre sedi Caritas.
Spazio dunque ai designer, a partire da Anna Barbara, autrice dell’istallazione ‘Ut Unum’:” Realizziamo oggetti di qualità, ma utili. Le nostre tende sono simboliche, servono per testimoniare l’intelligenza e la capacità progettuale di un luogo vivo e attento dove reinventarsi, rinnovarsi. Il nostro rumore di fondo è un suono di posate, intorno ai tavoli di questo refettorio in comunione persone di religioni differenti possono incontrarsi e conoscersi. Non ci sono scarti, ma giacimenti di cibo da utilizzare. Chi si incontra qui ha esaurito la propria creatività, devono essere ristorati per riprendere la propria esistenza. Progettiamo un lusso che include, un luogo di lusso inclusivo per le persone. Ho scelto il lato sud del refettorio perché è quello da cui entra la luce del sole e da cui si accolgono persone proveniente dal sud del mondo, dall’ospitalità. Mescoliamo degli ingredienti simbolici, pietanze che hanno valenza religiose per creare un luogo permeabile e di apertura e dialogo”. Tra gli oggetti di design esposti, oltre a diversi tavoli, anche la ‘Chicchera’, una sorta di ciotola realizzata da Alessandro Guerriero, che mancava per servire minestre e altri cibi, di cui sono stati realizzati dei prototipi e che potrebbe essere realizzata in piccola serie e destinata ai collezionisti che vogliano, acquistandola, sostenere il Refettorio. La tazza rappresenta, nelle intenzioni del designer, un progetto avanzato, una sorta di tela raggelata.
Mariella Enoc, presidente dell’azienda agricola di Cascine Bellaria, tra le più attive realtà che forniscono materie prime al Refettorio: Vogliamo fare del riso del vercellese e dell’alto novarese, prodotto con qualità d’eccellenza, presentato nei tubi di design che lo confezionano elegantemente. Forniamo tutto il riso necessario per far funzionare quotidianamente il Refettorio. Facciamo recuperare parte della dignità degli ospiti del Refettorio attraverso la bellezza di questo luogo e di ciò che vi si trova.
‘Ut unum’ e il Refettorio Ambrosiano, quali sedi del Fuorisalone, saranno visitabili dal 12 al 16 Aprile una visita, anche guidata su prenotazione al numero 02760377, al Refettorio. Per chi volesse sostenere il progetto della Caritas Ambrosiana è stata organizzato un pranzo di beneficienza, Domenica 17 Aprile 2016, alle ore 12:30, con contributo minimo a partire da 100€.  La cucina per l’occasione sarà affidata allo chef stellato Andrea Prea del ristorante milanese Vun.
Nicolò Canziani

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