Giornata internazionale dell'Educazione 2021
- 23 gennaio 2021 Cultura

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani celebra la seconda Giornata internazionale dell'Educazione. Con la risoluzione n. 73/25 del 3 dicembre 2018 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la giornata proclamandola per il 24 gennaio allo scopo di celebrare il ruolo dell’istruzione nell’educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile. L’istruzione è un diritto umano che apre la via all’uguaglianza e contrasta la povertà offrendo ai bambini di tutto il mondo la chance di un futuro migliore.
Come scritto nell’esordio della Carta dell'UNESCO del 1945, è nelle menti degli uomini che devono essere costruite le difese di pace perché l'ampia diffusione della cultura e l'educazione dell'umanità alla giustizia e la libertà e la pace sono indispensabili alla dignità dell'uomo e costituiscono un sacro dovere che tutte le nazioni devono adempiere in uno spirito di mutua assistenza e sollecitudine.
Questo sacro dovere all’educazione costituisce fondamento delle società più inclusive e sostenibili pertanto deve essere accessibile a tutti gli esseri umani così come riconosciuto dall’art. 26 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, secondo cui l’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, a promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
L’educazione di qualità, equa e inclusiva è stata individuata dall’Onu come una chiave di sviluppo sostenibile. Secondo il target 4.7 dell’Agenda 2030, infatti, bisogna assicurarsi che entro il 2030 tutti gli studenti “acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un educazione volta a uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”.
C’è ancora molto da fare.
Secondo i dati diffusi dall’Unesco nel 2019, 258 milioni di bambini e giovani non frequentano ancora la scuola; 617 milioni di bambini e adolescenti non sanno leggere e fare matematica di base; meno del 40% delle ragazze nell'Africa subsahariana completa la scuola secondaria inferiore e circa quattro milioni di bambini e giovani rifugiati non vanno a scuola.
Inoltre, a causa delle restrizioni necessarie per il contenimento della diffusione del coronavirus e la chiusura delle scuole, durante il 2020 l'apprendimento ha subito un importante rallentamento. Durante il lockdown la scuola non ha mai chiuso. Già all’indomani del primo lockdown, si è attivato un meccanismo di resilienza della didattica che ha retto a un’accelerazione digitale straordinaria.
Tuttavia l’efficienza della didattica a distanza non è stata del tutto ottimale a causa di condizioni personali, economiche o territoriali che hanno impedito a molti alunni di accedere all’istruzione.
In questi giorni gli studenti italiani stanno progressivamente tornando in classe e vivono l’entusiasmo dell’incontro come un momento di apprezzamento della socialità, tanto agognata durante l’isolamento, e dell’apprendimento diretto in presenza.
In occasione della giornata, il Cnddu invita tutti i docenti a voler condividere le loro esperienze di educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile per favorire le relazioni pacifiche tra pari e la soluzione dei conflitti con atteggiamenti di nonviolenza attiva; propone altresì la produzione di fumetti o vignette in cui gli studenti possano rappresentare le emozioni che caratterizzano il conflitto e quelle che invece si provano di fronte alla soluzione che risolve il conflitto, affinché il confronto prima-dopo possa costituire spunto di riflessione e affinare la più potente arma di pace: il pensiero.
Docenti e genitori, invero, condividono una grande responsabilità, quella di educare i giovani ossia aiutarli a tirar fuori e mettere in atto le buone inclinazioni dell’animo umano che già possiedono per diventare consapevoli attivisti per i diritti umani, per la pace e per lo sviluppo sostenibile.
Per la giornata lanciamo l’hashtag “istruzione via di salvezza” volendo condividere il messaggio di individuare dell’istruzione a tutti i livelli la via per realizzare una società fatta da relazioni sane tra gli uomini e con la natura. #istruzioneviadisalvezza
Prof. Veronica Radici
Cnddu