L'ITALIA CHE VERRÀ

Pensando al domani

In questo periodo tristissimo, tragico, del quale non si intravede la fine se non, forse, la propria fine, un augurio sorge spontaneo: il mondo che verrà, l'Italia che sarà potranno essere più riflessivi di quanto finora siano stati?
Si dice che non tutto il male venga per nuocere. Be', questo virus terribile che ha falciato vite, esistenze, speranze il male invece lo ha portato, prendendoci  tante persone che generalmente non chiedevano altro che di continuare la loro esistenza fatta di piccole cose alle quali ci si abitua e che di malavoglia si abbandonano. L'Italia che verrà dovrà essere più rispettosa del proprio Paese e dei propri figli, ai quali ha spesso negato la speranza di un futuro nel loro Paese costringendoli ad emigrare o stringendoli fra le morse di una tenaglia che ne ha limitato i movimenti, e più riconoscente nei confronti degli anziani che per la maggior parte hanno dato alla società più di quanto hanno poi ricevuto.
C'è stato un bieco quanto cieco giocare sulla pelle degli altri al risparmio e al guadagno più becero, accorpando o smembrando o delocalizzando strutture all'estero dove poveri disgraziati, prendendo stipendi più bassi, potevano garantire agli industriali guadagni più alti. E poi la poca o nulla attenzione nei confronti delle giovani coppie alle quali si è negata l'assistenza dovuta alla propria prole, provvedendo nel pagare gli asili e il periodo necessario affinché uno dei due coniugi: intesi come marito e moglie, madre e padre, potessero continuare a far andare avanti non solo la propria famiglia ma anche il proprio Paese. E non come chi, a capo del governo anni fa, prometteva 1000 euro a chi avesse fatto un figlio. Mille euro! Che vergogna una affermazione simile da parte di un politico... Ma la cecità, l'ottusità, l'avidità dei pochi a discapito dei molti, non ha previsto la miseria fisica e morale nella quale ci saremmo impantanati. Viene in mente la coppia di disgustosi individui che nella Genova del 2014 se ne stavano seduti al tavolo di un ristorante di lusso con lui che rivolto a lei aveva avuto il coraggio di brindare "Alla faccia degli spalatori!".
Be', la faccia, l'avevano persa già da tempo.
Chi lo sa se la giovane attivista Greta non avesse avuto ragione anche in questo, nel prevedere lo schifo di mondo nel quale saremmo precipitati. E chi lo sa se la frase pronunciata da una donna che aveva conosciuto le sorelle Frank e aveva detto:
"Erano due ragazze che dalla vita si aspettavano molto" non si attagli anche ai tanti giovani che mettendo al bando droghe, alcool, sesso sporco potranno contribuire nel ricostruire il loro Paese rendendolo più bello, più pulito e più morale di quanto purtroppo mai sia stato.  

Antonio Mecca

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