Carta crespa - Vincenzo Davino

PAGINE BIANCHE 

Pesco la mia solitudine nei visi delle persone
che vedo per strada.
Poche anonime persone,
silenziose con i loro pensieri e problemi
magari più grandi dei miei.
Affogo nelle loro facce,
vorrei pescare l’origine profonda
di quelle giornate sature d’angoscia,
di malessere per tutti
e per tutti risolverli, cancellarli.
Vorrei delle pagine bianche
sulle quali scrivere una vita nuova,
senza amarezza sul mio viso
e sul loro viso.
Un piacevole pensiero in mezzo ad altri tristi,
che va componendosi pian piano.
Un piccolo concerto di note positive
s’impossessa di me.
Sarà perché mi allontano da casa,
perché ho deciso di andare lì,
dove tutto ha avuto origine.
Quest’acerba idea mi mette allegria.
Proseguo il mio percorso,
infagottata di abiti e pensieri,
mentre la strada scorre veloce sotto di me.
LE TUE PAROLE 

I ricordi cullano una parte remota
ma felice della mia esistenza.
E nella nebbia delle memorie passate,
come uno scorrere
imperterrito di pioggia battente,
ascolto le sue soavi parole
in questa lettera,
che ora ho tra le mani tremanti,
consegnatami
il giorno di un Natale di tanni fa.
Il quel cassetto per anni è rimasta
e ora, in un presente vago e cupo,
le tue parole, mi accarezzano,
mi fanno sentire viva
ma ancora fragile, mamma.