I gialli si leggono, in genere, per arrivare alla fine.

Non è stato sempre così. Nei grandi autori del passato il giallo aveva dignità di scrittura: agiva in territori originali, indagava realtà e raccontava non solo delitti, ma ambienti e psicologie. Poi si è via via imposta una sorta di lettura che chiedeva solo azione e sorpresa senza troppo badare alla valenza formale. Ebbene questa collana cerca di seguire un percorso intermedio che proponga pagine sì ricche di intrighi, avventure e colpi di scena, però impreziosite anche da una stesura pregevole e sempre attenta al risultato artistico.

Ancora due racconti di due autori giunti alla scrittura dopo gli anni del lavoro. Amici da lungo tempo, animati da una stessa passione maturata negli anni del liceo, quello dello scrivere e del raccontare, che ha trovato in questa collana di gialli brevi, la sua attuazione.

In entrambi i racconti la vicenda affonda le radici nella quotidianità, episodi che potrebbero avvenire al nostro fianco e che i lettori certamente potranno riferire a fatti similari di cui sono venuti a conoscenza, narrati con un linguaggio scorrevole, stringato, capace di avvincere e tenere il lettore legato sino a giungere alla fine della storia.