Anna Maria Ferrero - nata col cognome: Guerra - sepolta a Versailles.

Non rivedevo Versailles più o meno da cinque anni e: tornato a casa e ripreso a "navigare" su Internet, vengo a sapere che Anna Maria Ferrero, l'attrice romana famosissima negli anni '50 per una serie di film nonché di amori, è morta: il 21 maggio 2018 proprio a Versailles, dopo essersi ritirata dal Cinema per il quale aveva interpretato ben 52 film nell'arco di soli 15 anni: 1949-1964. Anna Maria Guerra, che assunse il cognome Ferrero mutuandolo da quello di Willy Ferrero, direttore d'orchestra americano, suo padrino, venne notata in una strada romana dall'attore e regista Claudio Gora, che cercava una ragazza da inserire nel suo film "Il cielo è rosso", tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe Berto. Colpito dalla intensa bellezza dei suoi occhi, le chiese di fare un provino per il suo film, lei accettò e superò brillantemente. Nel 1953 girerà ben otto film, uno  fu "Totò e Carolina", passato alla cronaca per i suoi numerosissimi tagli dovuti alla censura, per il fatto che Totò impersonava un agente di polizia e quindi non lo si poteva prendere in giro impunemente. Decenni dopo le scene sacrificate furono reintegrate e doppiate ex novo da Carlo Croccolo, spesso grande doppiatore del grande Totò. Fu nella prima metà degli anni '50, che Anna Maria incontrò per questioni di lavoro Vittorio Gassmann, e fra i due nacque un amore che seppur tra gli alti e bassi si protrasse fino al 1960. Poi conobbe l'attore francese Jean Sorel, praticamente suo coetaneo e se ne innamorò. Paola Gassman, nel suo libro "Una grande famiglia dietro le spalle", parla di lei con affetto, dicendo che se capitava che le due si incontrassero, Anna Maria, fingeva di non vederla, e questo procurava dispiacere alla giovanissima Paola che le era stata sinceramente affezionata. A teatro Anna Maria e Vittorio portarono la commedia "Irma la dolce" e, in Tv, Amleto e Otello. Fra i due vi erano 13 anni di differenza (Gassman del 1922, Anna Maria del 1935) per cui l'amore non poteva fare faville. A metà degli anni Ottanta sembrò che la Ferrero dovesse tornare sul set: quello di "Maccheroni", di Ettore Scola, ma poi ci ripensò. Vedere o rivedere un film con Anna Maria Ferrero, soprattutto degli anni Cinquanta, significa rivedere o vedere uno spaccato del nostro passato, piombare o ripiombare in un'epoca non certo migliore ma di certo diversa, dove se non la nostalgia a travolgerci e a coinvolgerci è l'intensità dei sentimenti che non ci fecero presagire in tempo quello che ci aspettava e, chi lo sa, forse ci spettava in un futuro prossimo.

Antonio Mecca

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