ACCADDE IL 26 GIUGNO

26 giugno 2000 – Viene divulgato il testo del terzo segreto di Fátima



Il terzo segreto di Fátima consiste, secondo la Chiesa cattolica, nel messaggio segreto comunicato dalla Vergine Maria a tre pastorelli ai quali sarebbe apparsa, a Fátima (in Portogallo), dal 13 maggio al 13 ottobre 1917. La trascrizione delle prime due parti del segreto si trova nella terza memoria di suor Lucia del 31 agosto 1941: gli altri due pastorinhos, Jacinta e Francisco, erano morti infatti subito dopo la prima guerra mondiale. Nella successiva stesura, l'8 dicembre dello stesso anno, suor Lucia vi aggiunse qualche annotazione. La terza parte fu da lei scritta su ordine del vescovo di Leiria il 3 gennaio 1944 e consegnata in busta chiusa, sulla quale si legge: "Per ordine espresso di Nostra Signora questa busta può essere aperta nel 1960...".

Il testo del terzo segreto di Fatima, non rivelato né da Giovanni XXIII né dai suoi immediati successori, venne reso noto soltanto nel 2000 per volontà di papa Giovanni Paolo II.

Il cardinale Joseph Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI, che aveva mostrato di conoscere il segreto, insieme al papa e a suor Lucia, dichiarò nel 1996 a una radio portoghese che non c'era nulla di preoccupante nel segreto, e che rimaneva tale per evitare di confondere la profezia religiosa con il sensazionalismo.[2]

Questo è il testo del messaggio, reso pubblico dalla Chiesa cattolica nel 2000:


«Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva grandi fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo intero; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo, indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo ("qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti"), in una luce immensa che è Dio, un vescovo vestito di bianco ("abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre"), altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi, come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.»

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