ACCADDE L'8 GIUGNO

8 giugno 1976 – Francesco Cocoprocuratore della Repubblica di Genova, diventa la prima vittima intenzionale delle Brigate Rosse




Francesco Coco (Terralba, 12 dicembre 1908 – Genova, 8 giugno 1976) è stato un magistrato italiano, assassinato dalle Brigate Rosse durante gli Anni di piombo. Procuratore generale presso la Corte d'appello di Genova, durante il sequestro del magistrato Mario Sossi nella primavera 1974 da parte delle Brigate Rosse rifiutò la trattativa per la liberazione dell'ostaggio. Le Brigate Rosse l'8 giugno 1976 organizzarono un sanguinoso attentato a Genova contro il magistrato e la sua scorta costituita da due uomini delle forze dell'ordine. Francesco Coco e i due agenti furono uccisi e l'agguato venne rivendicato anche dai brigatisti detenuti a Torino dove era in corso il processo al cosiddetto "nucleo storico" dell'organizzazione.

Venne assassinato l'8 giugno 1976 a Genova alle ore 13:30, insieme ai due agenti della scorta (il brigadiere di polizia Giovanni Saponara che camminava al fianco del magistrato e l'appuntato dei carabinieri Antioco Deiana, mentre era in sosta sulla Fiat 132 di servizio, lontano dal luogo dell'attentato), a colpi di rivoltella e mitraglietta Skorpion nei pressi della sua abitazione in Salita Santa Brigida, una traversa della centralissima via Balbi a pochi metri dall'Università degli Studi e dalla stazione ferroviaria di Genova Piazza Principe. Il giorno dopo, alcuni militanti delle Brigate Rosse (fra cui Prospero Gallinari e Renato Curcio), durante lo svolgimento di un processo in cui erano imputati, rivendicarono nell'aula torinese l'omicidio del Procuratore Generale, che lasciava moglie e tre figli minori.

L'identità dei responsabili effettivi del sanguinoso agguato rimane ancora oggi dubbia.

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