ALEXANDRE DUMAS PADRE LO SCRITTORE CHE HA GRIDATO AL MONDO “TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI”

24 LUGLIO 1802 5 DICEMBRE 1870

Gli Alexandre Dumas sono due, ed hanno in comune lo stesso nome, lo stesso sangue e la stessa passione per la scrittura. L’ideatore del motto “Uno per tutti, tutti per uno”, inneggiato da Arimis, Athos, Porthos e D’Artagnan, i protagonisti del romanzo ‘I tre Moschettieri’, è quello che viene chiamato Alexander Dumas Padre per distinguerlo dall’omonimo figlio, l’autore de ‘La Signora delle Camelie’.

Alexandre Dumas padre nasce nel borgo di Villers-Cotterets che dista da Parigi una settantina di chilometri. La sua vita sembra la trama di uno dei suoi romanzi.

Non ha ancora quattro anni quando rimane orfano del papà.
Il padre, Monsieur Thomas Alexandre David De La Pailleterie, è il figlio di un marchese francese e di una schiava africana. Padre e figlio non vanno d’accordo. I contrasti sono così forti che il figlio (Monsieur Thomas Alexandre David De La Pailleterie), quando ha ventiquattro anni, rifiuta il titolo nobiliare, assume il cognome Dumas, soprannome della madre, e si arruola come cavaliere nelle truppe dell’esercito francese. Dotato di un fisico imponente, audace e forte come un toro durante la Rivoluzione Francese diventa Generale di Artiglieria. Napoleone Bonaparte, quando assume il potere in Francia, lo ingaggia e lo pone a capo di una delle divisioni delle sue truppe. Il generale Dumas, durante la Campagna in Egitto, osa sfidare Napoleone e gli comunica che lui e i suoi soldati continueranno a servirlo solo se dimostrerà di combattere per gli interessi dei francesi e non per i propri. Napoleone, però, non la prende bene e, considerando tale presa di posizione un pericoloso atto di insubordinazione, lo allontana definitivamente dalle proprie truppe. Il generale, costretto a tornare a Parigi, si imbarca. Durante il viaggio una tempesta obbliga la nave a fermarsi a Taranto. Ferdinando IV, re di Napoli, in guerra con la Francia, sequestra la nave, lo cattura e lo rinchiude per oltre due anni nelle carceri cittadine. Sono anni terribili e quando viene rilasciato è sordo, quasi cieco e con gli arti semi paralizzati. Tornato in Francia la sua situazione anziché migliorare peggiora: povero, solo e depresso si ammala di un tumore allo stomaco. Il tumore è un male che non perdona adesso figuriamoci allora. Monsieur Thomas Alexandre David De La Pailleterie muore il 26 febbraio 1806.

Dal 1844 al 1850 Alexandre Dumas Padre scrive i romanzi che lo rendono famoso e ricco. Nella stesura delle opere si avvale della collaborazione di Auguste Maquet. Auguste Maquet, più oculato negli investimenti e nello spendere i danari guadagnati, muore, al contrario di Alexandre Dumas Padre, ricco. Alexandre Dumas Padre, invece, spende più di quello che guadagna, divertendosi con gli amici e le amanti. Inoltre vive sempre a credito, ipotecando le rendite della pubblicazione delle sue opere. Questo suo atteggiamento lo espone ai rischi dovuti ai possibili imprevisti. Così anche se guadagna molto è sempre senza un becco di un quattrino. Lo scienziato che per anni ha studiato la biografia di Alexandre Dumas Padre ha scoperto che lo scrittore, nonostante fosse sposato, ha avuto più di quaranta amanti e tre figli illegittimi.

Nel 1846 Alexandre Dumas Padre fa costruire un suo teatro a Parigi. L’iniziativa imprenditoriale va male e solo dopo tre anni è costretto a dichiarare bancarotta.

Nel 1860 Alexandre Dumas Padre, fervido ammiratore di Giuseppe Garibaldi, vende i suoi beni per acquistare armi da donargli. Quando Garibaldi con i suoi soldati sbarca a Napoli lui è presente. Garibaldi gli affida la gestione degli scavi di Pompei e lo nomina direttore dei musei. Ai napoletani, però, non piace che sia uno straniero a svolgere tali mansioni e così, lo scrittore, dopo tre anni, preferisce dimettersi e ritornare a Parigi.

Nel 2002 il Governo francese ha recuperato il corpo  di Alexandre Dumas Padre dalla tomba in cui si trovava e lo ha sepolto nel Pantheon De Paris, il mausoleo dove si trovano i grandi della cultura francese. Sebbene si tratti di un importante riconoscimento non è stata rispettata la volontà dello scrittore che, invece, avrebbe voluto essere sepolto nel cimitero di Villers-Cotterets, la città dove è nato.

Nel corso della sua vita Alexandre Dumas Padre ha ottenuto tutto quello che era possibile ottenere: trionfi, onori e danari. La cosa strabiliante è che i suoi personaggi ancora oggi, dopo duecento anni, sono conosciuti e apprezzati. Onore al merito ad Alexandre Dumas Padre, uno scrittore che è riuscito con le sue opere a raccontare i principi morali, le debolezze e i sentimenti degli uomini del suo tempo e un plauso per essere, secondo l’Index Translationum, al tredicesimo posto degli scrittori mondiali tradotti in lingua straniera. Del resto non poteva essere altrimenti visto che ha scritto qualcosa come duecento libri e oltre milleduecento tra saggi, drammi e opuscoli di storia, gastronomia e viaggi.

A cura di Flavio Fera

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