BREVE STORIA DELL’ARCO DELLA PACE

Quello che oggi conosciamo come Arco della Pace, potrebbe considerarsi l'erede della Porta Giovia medievale, ovvero l'attuale varco di collegamento del Castello
Sforzesco al Cortile delle Armi. Ancor prima, Porta Giovia ebbe una progenitrice romana, denominata Iovia, e situata tra le vie San Giovanni sul Muro e Puccini.

Ma tornando all'Arco della Pace, esso sorge all'imbocco di un'antichissima strada romana costruita intorno al 196 d. C. voluta dall'imperatore Settimio Severo per collegare Milano alle province d'oltralpe: Sempione deriva infatti dal latino summo piano. Questa strada rimase nei secoli un'importante via di comunicazione per il commercio fino al XVIII secolo quando, a causa di un crollo termico che la rese impraticabile, venne abbandonata. E arriviamo a Napoleone che, desideroso di autocelebrarsi, diede il via a numerosi cambiamenti per Milano: dall'abbattimento delle vecchie fortificazioni del Castello, chiesto dai milanesi stessi, alla creazione del Foro Bonaparte. Il ripristino della gloriosa Strada del Sempione, dal 1801 al 1805, per collegare Milano e Parigi fu altrettanto importante ma l'Imperatore voleva entrare in città attraverso una porta degna del suo smisurato ego…Una porta che comunque sarebbe dovuta risultare più piccola dell’Arco Di Trionfo a Parigi, in contemporanea costruzione. Nel 1807 Luigi Cagnola iniziò i lavori ma, tra soldi che non arrivavano, sconfitte napoleoniche (Waterloo) e italici tempi di realizzazione, perì senza vederne la fine; fu un suo allievo, Francesco Peverelli, a terminare il lavori nel 1838 aggiungendo anche i caselli. Francesco I d'Austria già nel 1815 aveva deciso di dedicare la mirabile opera alla pace e a oggi quest'arco rimane uno dei più costosi monumenti meneghini: 3.077.489 lire austriache. Conquistata, finalmente, l’unità nazionale e memori di tutte le sofferenze patite nei secoli a causa dello straniero i milanesi ne cambiarono il nome per qualche decennio in Porta Sempione ma poi si tornò all'originario.
Un'ultima nota curiosa: pur non avendo mai potuto vantare un arco trionfale, Porta Venezia ne ebbe quattro provvisori in legno, costruiti a scopi celebrativi. Quello del 1806, sempre del Cagnola, piacque a tal punto da divenire il modello per l'Arco della Pace che
oggi tutti conosciamo.
Riccardo Rossetti

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