BURT FREEMAN BACHARACH - FREEMAN: UOMO LIBERO

È morto l'8 febbraio il compositore americano Burt Bacharach, nato a Kansas City il 12 maggio 1928. Il nome per intero era Burt Freeman Bacharach - Freeman: uomo libero - e Burt figlio di Bert e di Irma. Libero lo fu davvero perché poté volare alto sulle note da lui prodotte così come si può volare sui magici tappeti delle fiabe, sognando e facendo sognare lui che aveva composto quelle splendide musiche piene di colori, e tutti coloro che le stavano ascoltando auscultando anche il proprio cuore invaso dalle emozioni. Discendeva da una famiglia di ebrei tedeschi, così come l'altrettanto grande George Gershwin era originario della Russia. Burt imparò a suonare il pianoforte dalla mamma, per in seguito andare ad accompagnare la famosa Marlene Dietrich nei suoi concerti, arrangiando i brani che avrebbe eseguito. Marlene: di 24 anni più vecchia, si incapricciò di Burt, ma lui non cedette al suo charme (per la verità piuttosto stagionato perché la sua stagione era ormai finita).

Somigliante di viso all'attore Giuliano Gemma - quindi anche un bell'uomo - nel corso della sua carriera avrebbe composto oltre 500 canzoni. Alla fine degli anni Cinquanta ebbe modo di conoscere il paroliere Hal David, con il quale nel 1958 compose "Magic Moments", canzone che scalò la classifica delle canzoni più gettonate. La collaborazione con Hal ebbe termine nel 1973, per una questione di soldi (un po' quello che all'incirca dieci anni dopo sarebbe successo con Mogol e Battisti). I brani dal duo furono interpretati da molti validi artisti, Dionne Warwick in testa, e poi da Tom Jones, Aretha Franklin, Dusty Springfield e tanti altri. Senza più le parole di Hal, Burt perse un po' del suo smalto, ma fu sempre il suo un grande sorriso destinato alla canzone. Ebbe tempo per sposarsi quattro volte, e anche quattro furono i suoi figli, gli ultimi due avuti in età avanzata. Fra le mogli ci fu pure la brava attrice Angie Dickinson, la quale rimase con lui per 16 anni, per poi venire rimpiazzata da Carole Bayer Sager, autrice di parole e anche di prole perché da Burt ebbe un figlio. Gli anni Sessanta furono il decennio che meglio caratterizzò lo stile di Burt Bacharach, e con questo stile venne caratterizzato anche il decennio in questione. Canzoni come "Don't make me over", registrata per ben 32 volte secondo quanto affermato dalla Warwick prima che Bacharach si dichiarasse soddisfatto (pare che poi scegliesse la seconda versione) riscossero un successo enorme fra il pubblico non solo americano. E non solo americano fu il parco cantanti sul quale Burt poté contare. Ornella Vanoni, Mario Biondi, Chiara Civello ebbero il privilegio di poter incidere sue canzoni inedite con le quali incidere anche sul mercato musicale. Chiara Civello nel 2005 si recò a casa del compositore americano allora 77 enne e: sedendosi al piano con lui compose anche una parte della musica di "Trouble", oltre al testo e alla voce solista con cui cantò la canzone. Burt fu prodigo di complimenti nei suoi confronti, probabilmente anche perché Chiara era (ed è) una splendida ragazza. Ricordo che nel luglio del 2006 mi recai a Forlì per assistere a un concerto di Burt in piazza Saffi, concerto splendido diretto da par suo e con due splendide voci: femminile e maschile il quale ultimo: John, essendo di origine italiana spesso Bacharach appellava col nome di Giovanni. Al termine dell'esecuzione dei due cantanti, Burt si avvicinava all'uno o all'altra per stringere loro la mano. Il 2005 fu l'anno del suo ultimo album di canzoni inedite, a quarant'anni dal primo uscito nel 1965. Il ritorno di Hal David come coautore portò alla nascita di altre belle canzoni, e al ricordo che tutti i loro ammiratori non potevano non avere. Oltre che incidere per il mercato discografico la coppia compose musiche e parole per spettacoli teatrali ("Promesse, Promesse") e per film di successo ("Casino Royale", "Butch Cassidy"), canzoni che al pari di quelle di Porter e Gershwin risaltano nel loro splendore e risultano sempre eseguibili. Sempre che, naturalmente, gli interpreti ne siano davvero all'altezza.

Antonio Mecca 

L'INGLESE CANTANDO

Milano in Giallo

di Albertina Fancetti, Franco Mercoli, Alighiero Nonnis, Mario Pace
EDB Edizioni

Com'è bella Milano

di Albertina Fancetti
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L'Osteria degli Orchi

di Albertina Fancetti
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