DIRITTO E DOVERE DEL VOTO
- 02 marzo 2018 Cultura
Il
Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti Umani, in
occasione dell’imminenza delle elezioni politiche 2018, intende evidenziare
l’importanza del momento politico attuale, sottolineando la necessità in ogni scuola
di avviare delle riflessioni sul valore del diritto - dovere di voto.
La disaffezione politica, la superficialità, il degrado morale che stanno
imperversando e influenzando pesantemente le coscienze, soprattutto dei più
giovani, devono essere fugate dall’esercizio del dialogo, del confronto e della
ricerca, al fine di riappropriarsi della conquista più esaltante e
“trascurata”, nelle ultime votazioni, del nostro Novecento: la facoltà di
esprimere le proprie preferenze politiche in modo libero e democratico estesa a
tutti gli esseri umani indipendentemente dall’appartenenza sociale, dal sesso o
da altro. I diciottenni di oggi che si apprestano a votare devono vivere tale
strumento, le elezioni, con grande consapevolezza e gratitudine; con medesima
disposizione interiore dovrebbero accostarsi alle urne i loro padri e i loro
nonni. Non è retorica dire che, considerando il clima di incertezza e
inquietudine anche internazionale in atto, ciascuno dovrebbe valutare con
fermezza, senza altri condizionamenti o secondi fini, quanto reputa più adatto
per il proprio Paese. La nostra Costituzione prevede che la durata della
legislatura sia di cinque anni e che quindi si possano avvicendare diverse
forze politiche.
Un lustro è un periodo abbastanza lungo per produrre effetti catastrofici o
apportare migliorie in Italia; ci auguriamo che si continui a parlare di
educazione alla legalità, ai diritti umani e al rispetto dell’altro nel senso
più ampio e corretto possibile.
Riteniamo fondamentale che le forze politiche attente a tali problematiche
vogliano nei primi cento giorni del loro mandato riproporre l’inserimento del
Diritto in ogni scuola di ordine e grado: la rinascita, il progresso e la
civiltà di una nazione si misurano dal peso attribuito alla scuola e non dai
soli indicatori economici. Robert Kennedy in un suo famoso discorso del 18
marzo del 1968 in merito al PIL sosteneva: Il Pil non tiene conto della salute
delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei
loro momenti di svago.
Auspichiamo fortemente che il prossimo team di Governo non consideri
l’istruzione pubblica come un capitolo di spesa da tagliare per ridurre la
spesa pubblica, ma come il propellente per far decollare nuovamente l’Italia.
“Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la
maggiore età. Il voto è personale e uguale, libero e segreto. Il suo esercizio
è dovere civico.” (Art. 48 Cost. c.1, c.2, c.4)
Romano Pesavento
Presidente Coordinamento nazionale docenti della Disciplina dei Diritti Umani