ENRICO MONTESANO AL BALLO CON LE STELLE

Gli antichi solevano dire: Nomen Omen, vale a dire nel nome che uno porta c'è il destino di una persona. 
È di sicuro il caso di Selvaggia Lucarelli. Giornalista e scrittrice che da alcuni anni è uno dei giudici del programma televisivo "Ballando con le stelle", la quale giudica e pregiudica gli sfortunati concorrenti che si esibiscono davanti a lei. Accanto a un suo collega che usa staffilare i concorrenti ballerini che faticosamente arrancano sulla pista da ballo. Di recente è toccato anche a Enrico Montesano, 77 enne attore di teatro, di cinema, di televisione, di radio che da decenni: ben oltre il mezzo secolo, imperversa con la sua bravura e simpatia. Montesano è stato giurato a sua volta nel televisivo "Tale e quale show", dove prima, accanto e dopo di lui vi era e vi è Loretta Goggi, forse la più competente giurata della trasmissione. Vi erano stati anche Claudio Lippi (anche lui bravissimo) e - inoltre - Johnny Dorelli, il quale si limitava a dire al concorrente di turno: "Bravo. Molto bravo!". Il che non era certo il massimo per un attore che era stato un pilastro della canzone, del teatro, della Tv, del Cinema. Gigi Proietti, attore immenso, personificazione della simpatia e della romanità più autentica, non gradiva improvvisare e le sue risposte erano spesso molto bonarie. Montesano invece se la cavava egregiamente, condendo le risposte con aneddoti, facendo imitazioni e parlando dell'esibizione del concorrente con simpatica competenza. In "Ballando con le stelle" è lui a esibirsi, e lo fa da par suo, con mestiere e tecnica collaudate. Alla Selvaggia di turno però non basta, e sebbene ammetta - bontà sua - che Enrico non se la cava poi male gli raccomanda di stare attento nelle prossime puntate a non ripetersi, rifacendo cioè i numeri per i quali in passato si è fatto conoscere e apprezzare dal pubblico televisivo. Come se a quasi 80 anni l'artista romano dovesse ricominciare da zero per poi ridiventare un numero uno. Questo non vuol dire che il giudice deve essere troppo buono; tutt'altro, ma non guasterebbe se mostrasse un po' più di rispetto per chi ha saputo dare veramente tanto nel campo dell'imitazione, della recitazione, del canto e del ballo, emozionando il pubblico e facendo risaltare i testi e le musiche scritte da assi dello spettacolo quali Jaja Fiastri, Terzoli e Vaime, Amurri e Verde, Trovajoli e colleghi. 
Antonio Mecca

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