IL PERSONAGGIO DEL LUNEDI’ VITTORIO AMEDEO ALFIERI

“Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli”

SCRITTORE POETA AUTORE TEATRALE DRAMMATURGO ITALIANO

Asti 16 gennaio 1749 Firenze 8 ottobre 1803

Ha solo un anno quando il padre muore di polmonite. Nonostante nasca in una famiglia agiata e ricca, la sua infanzia è caratterizzata da un profondo stato di solitudine e di abbandono: la madre lo lascia nel palazzo paterno accudito solo da un sacerdote. Tale stato condiziona tutta la sua vita, facendogli passare momenti di profonda irrequietezza e di perenne insoddisfazione. Del resto la sua totale contrarietà alle imposizioni e i concetti della ricerca della libertà e dell’affermazione personale sono costantemente presenti nelle sue opere.

Nel 1758 lo zio, suo tutore, lo invia all’Accademia Reale di Torino dove studia filosofia, grammatica, retorica e legge.

Nel 1766, morto lo zio, smette gli studi per avvocato e si arruola nell’esercito.

Nel 1774 si congeda e comincia a viaggiare in Europa: in Italia visita Milano, Firenze, Roma e Napoli; in Francia conosce il re Luigi XV che trova arrogante e presuntuoso; in Inghilterra scopre le bellezze territoriali mentre nei Paesi Bassi scopre l’amore. Peccato che si tratti di un amore clandestino: vive una relazione amorosa con la moglie di un barone dell’Aia. Per evitare uno scandolo cessa la relazione, tenta il suicidio ma viene fortunatamente salvato dal suo fedele domestico.

Nel 1769 entra in possesso della considerevole eredità paterna. Nello stesso anno comincia il suo secondo viaggio in Europa.

Nel 1771 vive il suo secondo adulterio: la relazione amorosa è con la moglie di un visconte irlandese. Scoperta la relazione il visconte lo sfida a duello e lo ferisce ad un braccio.

Nel 1772 , dopo essere stato spronato a continuare l’attività letteraria  da un Abate di Lisbona, rientra a Torino.

Nel 1773 acquista una casa e spende una fortuna per arredarla.

Nel 1774, non perdendo il vizio di avere relazioni amorose con donne di altri uomini, si invaghisce della moglie del marchese di Priero.

Nel 1775, per motivi poco chiari, lascia la marchesa e ricomincia a studiare la letteratura.

Nel 1776 si reca in Toscana ed inizia un viaggio letterario.

Nel 1777 conosce il mercante Francesco Gori Gandellini che diventa il suo miglior amico e il suo consigliere delle scelte letterarie.

Nel 1778 inizia l’ennesima relazione amorosa con una donna coniugata. Questa volta si tratta niente di meno che di una principessa: la moglie di Carlo Edoardo Stuart destinato al trono della Gran Bretagna. A questa donna resta legato per tutto il resto della vita.

Vittorio Alfieri legge e studia Macchiavelli, Dante, Plutarco, Petrarca e Robespierre.

La maggior parte delle sue opere sono delle tragedie, ma scrive anche dei saggi, delle satire e delle commedie.

Delle ventidue tragedie scritte le più importanti sono: ‘Antonio e Cleopatra’, ‘Saul’, ‘Mirra’, ‘Filippo’, Oreste’ e ‘Antigone’; delle sei Commedie sono: ‘L’uno’, ‘I pochi’, ‘I troppi’, ‘Tre veleni rimesta, avrai l’antidoto’ e delle diciassette Satire sono: ‘I re’, ‘La sesquiplebe’, ‘L’antireligioneria’, ‘Le leggi’, ‘L’educazione’.

Vittorio Alfieri per le sue opere si ispira alle tragedie greche, agli ideali romantici italiani e a quelli europei. Diventa il punto di riferimento dei Patrioti del Risorgimento, di Alessandro Manzoni, di Ugo Foscolo, di Angelo Mai e di Giacomo Leopardi.

La sua tormentata vita non toglie nulla alla grandezza delle sue opere. Sicuramente, però, sarebbe necessaria una sua rivalutazione che renderebbe più completa la comprensione del ‘700/’800.
Flavio Fera

L'INGLESE CANTANDO

Milano in Giallo

di Albertina Fancetti, Franco Mercoli, Alighiero Nonnis, Mario Pace
EDB Edizioni

Com'è bella Milano

di Albertina Fancetti
EDB Edizioni

L'Osteria degli Orchi

di Albertina Fancetti
EDB Edizioni