SCUOLA: È il momento di intervenire sulle criticità più volte segnalate
- 06 gennaio 2021 Cultura
Il momento di pianificare e garantire un ritorno sicuro e sereno per tutti
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, visto il dossier dell'ISS sul contagio Covid a scuola, considera importante ribadire alcuni semplici concetti:
1 - La scuola è iniziata tra il 14 e il 24 settembre in molte regioni e città; sin dai primi giorni, si sono registrati casi di contagio e pertanto i sindaci di molti centri urbani hanno provveduto attraverso i dirigenti scolastici all'attivazione della modalità DaD. Inoltre con il DPCM del 25 ottobre si è avviata la DaD nelle secondarie di II grado. Successivamente in molte realtà la DaD ha sostituito la modalità in presenza anche nei restanti cicli. Nel considerare il valore 3.173 focolai, vale a dire il 2% del totale nazionale, non viene ponderato un aspetto determinante: tantissimi istituti scolastici italiani erano in DaD e comunque sono stati registrati diversi casi di Covid difficilmente tracciabili.
2 - Il dato dei 3.173 focolai va sottoposto ad attenta lettura interpretativa: se messo in relazione con il numero di mesi trascorsi dall'inizio della scuola è un dato preoccupante, in considerazione dell'effetto moltiplicatore relazionato al soggetto positivo (non è infatti ipotizzabile che un minorenne positivo non abbia avuto contatti con altri soggetti, anche perché in casa quantomeno deve essere presente un genitore o soggetto esercente la patria potestà); - se messo in relazione con il numero di giorni di didattica realizzati realmente in presenza, assume connotati ancor più allarmanti, lasciando trasparire come la Dad sia stata l'unico strumento in grado di contenere il contagio. - se messo in relazione con i dati pubblicati a livello locale e regionale, pare indicare l'alto grado di contagiosità di ogni singolo focolaio anche in forma mediata nel tempo e nello spazio. 3 - Da quanto si deduce, diversi focolai hanno interessato anche le scuole primarie; quindi risulta inappropriato sostenere che non avvenga la propagazione del virus tra i giovanissimi. Le evidenze scientifiche hanno chiarito, invece, che in tenera età il rischio di contagio permane, con l'unica particolarità data fondamentalmente dalla maggiore asintomaticità. In altre parole, anche un bambino in età prescolare può essere positivo, ma i sintomi propri del coronavirus possono essere non immediatamente visibili o, comunque, diversi da quelli tipici che si riscontrano negli adulti. L’ISS, infatti, sembra non riportare i numerosi casi di bambini ricoverati per sintomi apparentemente riconducibili alla Sindrome di Kawasaki, ma che poi sono stati ricondotti al Coronavirus. 3 - Ad oggi, non conosciamo la casistica determinata dalla trasmissione del virus ai docenti, al restante personale scolastico e ai soggetti fragili, ivi inclusi i familiari degli studenti oggetto del dossier ISS.
Prof. Alessio Parente Segretario
prof. Romano Pesavento Presidente CNDDU