Spazi

Apre un nuovo museo del design

Pur con la pandemia si apre un nuovo museo. Questo succede nella metropoli milanese dove il 25 maggio scorso ha aperto il sipario l’Adi Design Museum, il Museo dell’Associazione Disegno industriale. È stato inaugurato dal ministro della cultura Dario Franceschini, alla presenza di Attilio Fontana e del sindaco Giuseppe Sala. La sede è davanti al Monumentale in Piazza Compasso d’oro 1, con ingressi da via Bramante e via Ceresio. Copre una superficie di oltre 5 mila mq, ricavata all’interno del progetto di riqualificazione delle aree ex Enel di Porta Volta, precedentemente deposito del tram a cavallo. L'impianto conserva caratteristiche industriali come luce zenitale, ferro e un carroponte come testimonianza, l'interno dispone di un  grande spazio espositivo tagliato da un boulevard vetrato, di uffici e depositi. Qui viene raccolta in modo permanente la collezione storica del Compasso d’oro, il più antico e celebre premio assegnato dall’Adi ai migliori prodotti del disegno industriale dal 1959 a oggi: 350 vincitori, 140 menzioni, più duemila tra oggetti e documenti. La raccolta permanente del museo si intitola “Il cucchiaio e la città”, ma il museo stesso offre al pubblico altre otto rassegne di approfondimento, punto di partenza di un ricco programma che coprirà tutto il primo anno di attività. Qui non esiste la tradizionale biglietteria, il ticket (12 euro, 9 per i ridotto; orari:10,30-20 dal martedì’ alla domenica) si acquista con l’app. Ticket in vendita anche dal sito del Museo, oppure sul posto con pagamenti elettronici. Sono previsti sconti con l'abbinata Museo della Triennale. In questo edificio si trova il Museo del Design Italiano creato nel 2007, che nei sotterranei della Triennale espone in modo permanente parte della collezione di oggetti particolari del design. Il turista che viene a Milano o comunque il ricercatore di “storia degli oggetti” può anche visitare un terzo polo della città, possibilmente da collegare a un unico biglietto, vale a dire: la collezione di Arti applicate al Castello Sforzesco. L'apertura di un nuovo museo è certamente un segnale di rilancio per la metropoli ambrosiana e per il Paese dopo il lockdown, ma può essere anche l’occasione per ripensare, nel caso nostro, la natura e la funzione dei musei del design. Non basta riconoscere ufficialmente gli oggetti del design in mostra “bene di eccezionale interesse storico e artistico”, non è sufficiente celebrare le eccellenze del passato o appagare il legittimo orgoglio di aziende e progettisti così da farne un monumento da ammirare, ma anche e soprattutto considerare il design una disciplina viva, vitale in continuo divenire e da collegare con altre discipline, come l'arte contemporanea, l’artigianato, le tecnologie digitali. È ciò che suppongo intendesse significare il ministro Fanceschini che disse all'inaugurazione: “è un museo autogenerativo e non auto-celebrativo”. In questa nuova visione opera il direttore dell’Adi Museum Design Andrea Cancellato pensando il medesimo museo anche come laboratorio sperimentale per studenti che possono innovare seguendo la traccia dei maestri. Luciano Marraffa

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