IL SANTO DEL GIORNO 9 agosto

Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) Martire, Protettrice degli ebrei convertiti, e della gioventù

ALTRI SANTI di Oggi: Santa Candida Maria di Gesù Cipitria (Giovanna Giuseppa Cipitria y Barriola), San Falco di Palena, San Feidlimid (Fedlimino), Santi Martiri di Costantinopoli, San Nathì (Nateo), San Romano di Roma.

Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) nacque il 9 agosto a Breslavia nel 1891. È una delle figure più straordinarie, affascinanti e complesse del secolo scorso. Fu tra le pochissime donne del suo tempo che poté studiare e insegnare filosofia, inoltrandosi nei sentieri di una ricerca esistenziale, da sempre riservata quasi esclusivamente ai maschi. E lo ha fatto con esiti felicissimi, riuscendo a imporsi, accanto a uno dei grandi maestri della filosofia del Novecento, Edmund Husserl. 
Come lei stessa ha confessato, "dall'età di tredici anni fui atea perché non riuscivo a credere nell'esistenza di Dio". Ma, protesa in una ricerca incessante e radicale della verità, impegnata nella soluzione dei grandi problemi della vita, si imbatte nella verità di un Dio, che in Gesù, mette in gioco tutto per gli uomini e che non si arresta neppure di fronte al dolore e alla morte.
Queste certezze hanno illuminato la vita di Edith Stein, ultima di sette fratelli di un'agiata famiglia ebrea. Ha percorso con successo il ciclo di studi, occupandosi soprattutto di psicologia e di ricerca filosofica nell'università della sua città natale e poi in quelle di Gottinga e di Friburgo, come allieva prima e assistente poi del celebre filosofo Edmund Husserl. Quando nel 1917 si laureò, aveva già al suo attivo una serie di studi importanti che le avrebbero aperto le porte della carriera accademica.
Nella prima guerra mondiale moriva un professore che lei stimava molto. Fu un grande dolore per tutti, soprattutto per la moglie,  che, anziché crollare sotto il peso di quel dramma, trovò nel rapporto con Dio la forza di iniziare una nuova vita. Edith ne fu profondamente colpita. "Fu il mio primo incontro con la croce - scriverà ricordando il fatto - e con la forza che essa comunica in chi la porta". Quando nel 1921, per caso lesse l'autobiografia di santa Teresa d'Avila.  "Chiudendolo - ha poi scritto - mi sono detta: questa è la verità". Fece suo il motto di Santa Teresa "Dio basta". Nel giorno di capodanno del 1922, ricevette il battesimo. La sua scelta di farsi cattolica la mise in vivace contrasto con la madre, che era molto legata alla religione ebraica. Dopo la conversione, Edith insegnò nel collegio delle domenicane di Speyer e viaggiò molto in Germania e all'estero. Nel 1932 insegnò pedagogia a Munster. Ma il regime nazista aveva già cominciato a discriminare gli ebrei, costringendoli a lasciare insegnamento. Gli eventi infausti accelerarono un proposito che la Stein aveva già maturato, quello di dedicarsi alla vita contemplativa. E così, lasciandosi alle spalle una prestigiosa carriera, si annullava nell'anonimato nel Carmelo di Colonia, con il nome di Teresa Benedicta a Cruce. L'odio contro gli ebrei intanto divampava in Germania. La presenza di Edith, nel Carmelo di Colonia costituiva un pericolo per le sue consorelle. Si trasferì allora in Olanda, nel Carmelo di Echt, dove si dedicò allo studio della figura e dell'opera di san Giovanni della Croce, grande riformatore, assieme a santa Teresa d'Avila, della vita carmelitana.
Nel 1940 i tedeschi invasero l'Olanda, l'odio contro gli ebrei cominciò a mietere vittime anche lì. Edith dovette appuntare sull'abito monastico la stella gialla che la segnalava come ebrea. E non fu la sola delle umiliazioni. I tempi s'erano fatti duri. "Sono contenta di tutto - scriveva - solo se si è costretti a portare la croce in tutto il suo peso, si può conquistare la saggezza della croce".
Il 2 agosto 1942 i tedeschi irruppero nel Carmelo, prelevarono Edith, assieme alla sorella Rosa, fattasi anche lei carmelitana, e le deportarono ad Auschwitz, dove  finiva assieme alle altre compagne di sventura nelle camere a gas e poi nel forno crematorio. 
"Vivendo nel lager in un continuo atteggiamento di disponibilità e di servizio - scrisse un testimone ebreo - rivelò il suo grande amore per il prossimo".
Papa Giovanni Paolo II l'ha proclamata  santa l'11 ottobre 1998, nella basilica di San Pietro a Roma, e poi l'ha anche dichiarata patrona d'Europa.