Il gufo e la gattina

In questi giorni terribili per i cari abitanti dell'Emilia-Romagna, ai quali doverosamente pensiamo, è forse il tirare un sospiro di sollievo il vedere o rivedere un film del 1970 intitolato "Il gufo e la gattina". Interpretato da Barbara-Barbra Streisand e George Segal, tratta della storia di uno scrittore newyorkese fallito: Felix. Non pochi di noi aspiranti scrittori vecchi e nuovi usiamo immedesimarci in lui. Lo scrittore ha un incontro destinato a cambiargli la vita, perché nella sua esistenza solitaria trascorsa a fianco della macchina da scrivere entra con tutta la sua volgare prepotenza una donna. Si tratta di una prostituta, Doris, la quale dapprima l'avvampa con la sua volgarità per poi farlo innamorare, riamato. L'attrice-cantante, all'epoca ventottenne risalta fisicamente con il suo splendido corpo che si impose dapprima al cinema e poi alla Tv. 
Non possiamo fare a meno di pensare che la storia ricalchi in chiave realistica quella di "Colazione da Tiffany", perché anche lì si trovano una prostituta e un aspirante scrittore, solo che lì la prostituta era Audrey Hepburn, che con le splendide musiche composte da Henry Mancini andava proprio a nozze, accompagnate dai colori altrettanto splendidi della fotografia targata 1960. A dieci anni di distanza ecco in un certo senso il remake, la cui colonna sonora: bella, struggente, emozionante è composta da Dick Halligan. Una musica che inizia in sordina, per raggiungere il diapason dopo qualche minuto e procurare ulteriori emozioni al nostro cuore. Inutile dire che gli interpreti: Segal e soprattutto Streisand, sono all'altezza della situazione, donando al film una dimensione onirica che penetra nel cuore. Ottimamente doppiati da Maria Pia Di meo e Sergio Graziani, i due attori ancora più risaltano, portando alla vicenda narrata l'emozione della commedia ben realizzata. Il finale vede lo scrittore gettare nel parco la macchina da scrivere, dicendo: "Quella puttana mi stava uccidendo". 
Barbra Streisand, nata a New York il 24 aprile 1942, esordì nella carriera discografica a 18 anni, nel 1960 (anno di realizzazione di "Colazione da Tiffany", uscito l'anno successivo) e nel corso impetuoso della sua fortunata e meritata carriera arrivò a vendere 72,5 milioni di album in America e 145 in tutto il mondo. In 50 anni ha realizzato oltre 60 album, approdando poi anche al Cinema a partire dal 1968 con il celebre "Fanny Girl" (altro titolo riecheggiante un precedente film di Audrey Hepburn: "Fanny Face") il quale le fece ricevere l'Oscar come migliore attrice, e per finire 44 anni dopo, nel 2012, con "Parto con mamma". Tre di questi film da lei interpretati furono anche da lei diretti: "Yentl"; "Il principe delle maree": "L'amore ha due facce". Talento poliedrico, voce d'angelo messa bene in risalto da moltissime canzoni tra le quali "The way we were", canzone guida del film noto a noi per "Come eravamo", la sua splendida voce ha accompagnato e accompagna la nostra vita rendendola meno amara e più sopportabile. Per tutto questo non possiamo che ringraziarla, Miss Streisand, per l'Arte con la A maiuscola che la pervade e che trasmessa a noi ci rende più dolci e non ci arrende alle carognate dell'esistenza. Negli anni Sessanta, Settanta, Ottanta Walter Chiari nel ruolo di Felix portò la commedia a teatro al fianco di Alida Chelli nel ruolo di Doris prima, di Paola Quattrini poi, e di Lory Del Santo infine. Sempre con la sua grande, immensa bravura.
Antonio Mecca