14 maggio 1993 a Vibo Valentia viene ucciso il commerciante Nicola Remondino
- 15 maggio 2024 Cronaca
Uno studente del liceo scientifico "Filolao" di Crotone ricorda la sua storia
Sono passati trentuno anni dall’assassinio del giovane
commerciante Nicola Remondino, ucciso la sera del 14 maggio del 1993, a Vibo
Valentia, all’età di 30 anni, da alcuni sicari della ‘ndrangheta.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina
dei Diritti Umani intende ricordare Nicola Remondino, attraverso l’elaborato
dello studente Alessio Sem della classe III sez. G del Liceo Scientifico
Filolao di Crotone.
“La sera del 14 maggio 1993 venne ucciso
a Vibo Valentia Nicola Remondino. Aveva appena finito di lavorare nel suo bar, quando
mentre usciva per chiudere le serrande, alle sue spalle, venne sparato con due
colpi di pistola. Le indagini vennero subito avviate e si scoprì che i colpevoli dell'omicidio erano
tre giovani, con i
quali Nicola aveva avuto litigi in passato. I tre vennero arrestati e confessarono il loro gesto, dicendo di aver agito
per onorare la cosca e dimostrare la propria fedeltà.
Uno
dei classici crimini
brutali commessi dalla mafia. Tali violenze hanno lasciato una scia di paura e
terrore tra la popolazione.
La criminalità calabrese è molto radicata
nel territorio e per questo difficile da combattere completamente. Nonostante
ciò è importante che si continui a combattere contro la mafia per rendere giustizia alle vittime di simili
orribili crimini. La morte di Nicola
Remondino toccò profondamente la comunità di Vibo
Valentia, che chiese giustizia e ancora oggi vuole porre fine alla violenza mafiosa che ancora
affligge la zona. Così il suo nome è diventato simbolo di lotta
contro la criminalità organizzata, e la sua memoria viene onorata da tutti
coloro che desiderano un futuro migliore per la propria città. Nicola Remondino
resta l'emblema di
quanto la 'ndrangheta sia pericolosa, ma resta anche un motivo per continuare a lottare.”
Il CNDDU ritiene
fondamentale sottolineare come i giovani reclutati dalle cosche spesso debbano
fornire prove di coraggio e dimostrare la propria fedeltà all’organizzazione.
Fedeltà fondamentale per costruire quel principio di appartenenza osmotica
essenziale per garantire la rete criminale. Riflettere su tali dinamiche ci
aiuta a comprendere come sia sempre più importante il valore della legalità tra
le giovani generazioni specialmente nelle aree più complesse e svantaggiate.
Il CNDDU invita nuovamente gli studenti e i docenti ad
aderire al progetto #inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità. Gli elaborati possono essere segnalati al CNDDU che
li renderà visibili sui propri canali social (email:
coordinamentodirittiumani@gmail.com)
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU