2 AGOSTO 1980

40 anni fa la strage alla stazione di Bologna

Alle 10.25 del 2 agosto 1980, un torrido sabato di esodo verso le vacanze, un ordigno ad alto potenziale esplose nella sala d'aspetto della seconda classe della stazione di Bologna, uccidendo 85 persone e ferendone 200. La deflagrazione colpì in pieno il treno Adria Express 13534 Ancona-Basilea, in sosta sul primo binario e fece crollare una
trentina di metri di pensilina, oltre alle strutture sopra le sale d'attesa. La strage fu il più grave attentato avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra, al culmine della strategia della tensione. Per la strage di Bologna sono stati condannati in via definitiva, come esecutori materiali, gli ex militanti dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar), gruppo eversivo neofascista, Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini.  Nel corso dell'ultimo processo di primo grado, nel gennaio scorso, è stato comminato l'ergastolo al neofascista Gilberto Cavallini, già arrestato nel 1983 e condannato a diversi ergastoli per banda armata e per gli omicidi commessi tra il 1979 e il 1981, tra cui quello del Sostituto Procuratore della Repubblica Mario Amato.  Anche le responsabilità di Licio Gelli e di dirigenti dei Servizi segreti, sono
state accertate per i depistaggi successivi alla strage. 
Per lunghi anni i familiari delle vittime della strage di Bologna hanno chiesto di conoscere i mandanti dell'attentato. Ora le nuove indagini che devono ancora superare l'esame dei processi, disegnano una svolta storica:
Gelli ha depistato le indagini, con la complicità di apparati dello Stato e servizi segreti, perchè  lui stesso con i vertici della P2 ha pianificato la strage alla stazione di Bologna.

Roberto Cenati 
Presidente Anpi provinciale di Milano

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