“Balletto” Periferie?

Periferie, periferie, periferie… È un periodo nel quale per un variegato intreccio di motivazioni, il termine “periferie”, utilizzato solitamente per indicare qualcosa di negativo (in questi dieci anni di attività abbiamo sentito un po’ di tutto), non sembra più essere così “brutto e cattivo”. Anzi, salta fuori un po’ dappertutto, quasi un “balletto”, quasi una sorta di “viatico”, di denominazione “politicamente corretta”, come si usa dire.

Tanto che una commentatrice ha recentemente auspicato che il prossimo Sindaco di Milano sia possibilmente un eccentrico, anche in senso topologico. Cioè che snobbi il piccolo centro chiuso dalle mura per saperla vedere soprattutto fuori. Magari nato o residente in periferia, il che aiuterebbe. 
Comunque sia, riteniamo utile rammentare quanto sintetizzato da un’indagine condotta dall’istituto di ricerche Ipsos: Milano è  un operoso alveare, con tante celle che non comunicano tra di loro. Una Milano che non fa sistema, (…) che per farlo deve guardare oltre la cerchia delle mura spagnole. (…) Se Milano è la Cerchia dei Navigli, va da sé che già le periferie sono luoghi sconosciuti e tenuti ai margini. Allora, più che citazioni e provenienze, è necessario individuare e porre in essere un metodo che consenta di affrontare stabilmente la situazione delle periferie, ponendole tra le priorità dell’agenda “politica” cittadina. Serve una confluenza - una messa intorno a uno stesso tavolo? - dei mondi delle istituzioni, dell’economia, della cultura e anche dell’informazione, dove, superando le pur legittime particolarità, ciascuno possa offrire il proprio contributo, nella consapevolezza che nessuno ha la soluzione in tasca, ma che l’apporto di ciascuno è importante, forse indispensabile. In tale ottica, tra quelle che abbiamo chiamato “manifestazioni d’interesse periferico”, espresse tra gli altri da Giuseppe Guzzetti (Fondazione Cariplo) piuttosto che da Alexander Pereira (Teatro alla Scala), riteniamo che quanto recentemente ipotizzato da Carlo Sangalli (Camera di Commercio), indichi una modalità adeguata: Per superare il disagio delle periferie è necessario un grande progetto di solidarietà che coinvolga Istituzioni e privati. 
In tale contesto, un’ulteriore tappa del percorso avviato nel 2012 nell’ottica di incontrare e connettere vari soggetti della realtà milanese, con particolare attenzione alle periferie, è il 4° appuntamento di “Periferia InConTra”, che ha per tema “Identità Milano” e Periferie (Lunedì 11 maggio 2015 - ore 17,30; Urban Center di Milano). Intervengono: Stefano Rolando (Presidente comitato Brand Milano), Ottavio Di Blasi (Tutor Gruppo G124 del senatore Renzo Piano, che prevede un’azione di “rammendo” al Lorenteggio), Marco Barbieri (Vice segretario generale Confcommercio Milano), Paolo Limonta (Ufficio relazioni con la città del Comune di Milano).
Un’occasione per fare il punto sui possibili azioni nelle periferie di Milano, a partire da un “orizzonte periferico” e nella logica della “progettazione partecipata”, con l’auspicata e necessaria “partecipazione”.        
Walter Cherubini
Consulta Periferie Milano
www.periferiemilano.it

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