CONTRADDIZIONI

Il processo di disgregazione dei Cinque stelle

Dopo le parole imbarazzate e reticenti di Conte, e alla luce dell'atteggiamento sprezzante di Salvini, la mozione di sfiducia individuale nei confronti del Ministro della Paura si impone di default.
Forse si poteva farlo anche prima: certo, l'obiezione per cui questo avrebbe ricompattato la maggioranza costringendo Conte e Di Maio a solidarizzare con il loro ingombrante collega (teoricamente per Conte dovrebbe essere un subordinato, ma lasciamo perdere) è del tutto sensata, ma alla fine, dati i numeri in campo, il problema non è che la mozione passi (non passerà neppure adesso).
Il problema è quello di incentivare il processo di disgregazione dei Cinque stelle, di metterli ulteriormente in sofferenza rispetto al loro elettorato ed in contraddizione rispetto alle loro tematiche di sempre, di provocare, se possibile, delle ulteriori fuoriuscite di parlamentari che compromettano la base di consenso di questo Governo costringendolo a lasciare il campo.
D'altro canto, la restaurazione di una dialettica bipolare nel nostro Paese passa di necessità attraverso un drastico ridimensionamento del M5S, questo aggregato ibrido di istanze spesso non spregevoli che però passano attraverso il collo di bottiglia di una società informatica che è la vera proprietaria del marchio e che esercita un controllo orwelliano su di un gruppo dirigente mediocre e condizionabile.
Le forze che chiamiamo populiste e sovraniste nel resto d'Europa sono chiaramente collocate all'estrema destra, e giustamente lì si colloca la Lega salviniana, infiltrata dai neonazisti e pericolosamente collusa con la “democrazia autoritaria” di Putin.
Il superamento dell'equivoco grillino potrà permettere la costruzione di un'alternativa democratica alla destra sovranista anche recuperando quelle energie positive che pure ci sono in quel confuso universo, ovviamente prescindendo da coloro che più si sono compromessi con l'attuale stagione, ma ciò per il Partito Democratico (il PD nel suo complesso, senza incomprensibili e bizantine divisioni) passa di necessità non da un di meno, ma da un di più di lotta sistematica contro il Governo Conte, lotta nelle aule parlamentari, nei media vecchi e nuovi e nel vivo delle battaglie sociali.

Lorenzo Gaiani

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