ESONDAZIONI A MILANO, CENTINAIA DI CONDOMINI A RISCHIO

A rischio migliaia di famiglie: intervenire immediatamente con un’analisi delle strutture condominiali e degli impianti

L’Osservatorio Città Clima di Legambiente, redatto con lo scopo di contribuire ad analisi e approfondimenti che riguardano le città e il territorio italiano, nel Report 2023 (che contiene un monitoraggio e una mappatura dei fenomeni meteorologici estremi) si conferma un anno da bollino rosso per il clima. In Italia ben 378 eventi meteorologici estremi, segnando +22% rispetto al 2022 Il e il nord Italia, con 210 eventi meteorologici estremi, si conferma l’area più colpita della Penisola, in Italia le esondazioni fluviali hanno avuto un aumento del 170%.
Osservando la mappa del rischio idraulico del geoportale del Comune di Milano si può notare come le zone della città a forte rischio a causa delle alluvioni sono quelle in prossimità dei corsi d’acqua superficiali e sotterranei, che insieme a torrenti e fontanili formano un groviglio idrico “sul quale è necessario agire con un’adeguata programmazione e non ricorrendo a piani d’emergenza - dice Leonardo Caruso, Presidente di ANACI Milano e Vice Presidente Vicario ANACI Nazionale. Riteniamo pertanto sia assolutamente necessario attuare dei piani di manutenzione preventiva programmata attraverso un’analisi obiettiva delle strutture condominiali presenti in città, dove abitano migliaia di famiglie che non è possibile pensare di esporre al rischio delle calamità naturali o affidarle al caso”.

Il 70% degli immobili di Milano è stato edificato prima degli anni ’80: le strutture e gli impianti comuni, (fognature, tetti, canali) sono da considerarsi vetusti e in molti casi non più adeguati alle normative vigenti. Su questi edifici gli eventi climatici avversi, e di grande portata come l’esondazione dei corsi d’acqua, possono creare gravi conseguenze alle strutture fino ad arrivare, nei casi più gravi, a costituire un potenziale pericolo per gli abitanti dei condomini. “Andrebbero definiti con regolarità dei protocolli di manutenzione preventiva- prosegue Caruso. - Non bastano più la semplice modifica o sostituzione dei canali di gronda, dei pluviali, la verifica delle pompe di sollevamento dell’acqua sotterranee posizionate nelle zone interrate o il corretto dimensionamento dei sistemi fognari. È necessario intervenire immediatamente con un’analisi delle strutture, degli impianti nei condomini e con la messa in opera preventiva di tutti i correttivi necessari per prevenire eventuali danni provocati da alluvioni ed esondazioni”.

*report Legambiente https://cittaclima.it/2023/12/28/bilancio-2023-citta-clima/

Silvia Torri

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