IL BOLLETTINO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Delle ore 18:00 di mercoledì 15 aprile 2020

La conferenza stampa di questo 15 aprile vede la presenza di Angelo Borrelli e del prof. Ranieri Guerra dell'OMS, consigliere del Ministro Speranza.

Si passa quindi ai dati numerici.

Il numero dei positivi è di 105.418 con un incremento di 1.127 casi.

Le persone in terapia intensiva sono 3.079, e sono 107 in meno.

Il totale dei ricoverati è di 27.643. Sono 368 in meno.

Il 71% degli asintomatici è in isolamento a casa. Il totale è 74.696.

Le persone decedute oggi sono state 578.

Il totale dei guariti è di 38.092 con un aumento di 962 persone.

I volontari della Protezione Civile in campo sono 12.118.

La cifra raccolta a favore della Protezione Civile è arrivata a oltre 125 milioni di euro di cui 31 impiegati per l'emergenza.

Prima di concludere, Borrelli comunica che nella giornata di domani, 16 aprile, partirà il terzo gruppo di medici reclutati dal bando. Sono 71 e raggiungeranno diverse regioni d'Italia.

Un grazie speciale ai primi medici di ritorno dopo il loro primo turno di 21 giorni.

Finisce qui la conferenza stampa.


Seguono le domande dei giornalisti.


D: Si chiede se la riapertura dipenderà dal numero di mascherine disponibili.

R: Il discorso va fatto al contrario. Prima si valuta cosa riaprire, quali sono i rischi per i lavoratori coinvolti, se svolgono attività a contatto con il pubblico e quindi necessitano di più mascherine al giorno, se gli uffici/locali commerciali possono operare al chiuso con il giusto distanziamento sociale e altri fattori. Poi si stabilisce quante mascherine servono. Del loro approvvigionamento si occuperà il Commissario Arcuri.


D: La Lombardia vuole riaprire le attività produttive il 04 maggio. È realistico?

R: A monte di questa decisione ci deve essere la valutazione, minuziosa, di tutti i rischi correlati sia dentro sia fuori del posto di lavoro. Bisogna considerare come ci si sposta e gli altri servizi tipo le mense o i luoghi di ristoro. Serve un lavoro con i sindacati perché istruiscano i lavoratori delle fabbriche su come indossare le protezioni e quali azioni possono compiere e non compiere. E poi serve la responsabilità individuale.

Citando Ranieri Guerra: "Volere o volare, serve cautela".


D: si parla di effettuare i primi test sierologici su un campione di 150.000 persone. Con quali criteri saranno scelte?

R: Su base geografica da nord a sud, per genere, per fascia di età, e per tipo di attività svolta.

Su quale tipo di test usare, occorrerà trovare quello che ha una affidabilità almeno del 95%.

Al momento, se ne stanno valutando 4 o 5 tipologie.

Si sceglierà in base al golden standard ovvero il migliore in quel determinato momento.

Un test che dia risposte valide al 100%, infatti, non esiste.

Si cerca poi di trovare un test unico da usare in tutto il paese perché è più facile da mettere in produzione e offre risultati simili e quindi comparabili tra loro con facilità.

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