No alle "commemorazioni" dei fasci di combattimento

Il 23 marzo a Milano numerose organizzazioni neofasciste si preparano a celebrare la nascita dei fasci di combattimento. Oltre al preannunciato concerto nazi-rock di CasaPound, è prevista una manifestazione  in via San Damiano, dove aveva sede il quotidiano socialista “Avanti!”, presa d'assalto e incendiata da un gruppo di fascisti e arditi il 15 aprile 1919. La sera di quel 15 aprile 1919 Filippo Tommaso Marinetti, nella sede de “Il Popolo d'Italia”, consegnò a Mussolini, come una sorte di trofeo di guerra, l'insegna divelta all'ingresso dell' “Avanti!”. Infine, sempre il 23 marzo, al Cimitero Monumentale ci sarà un omaggio alla cripta degli squadristi fatta erigere da Mussolini nel 1925. Nel giro di poche settimane, tra il 23 marzo prossimo e il 15 aprile, Milano rischia di diventare teatro di manifestazioni “commemorative” e di esaltazione del nascente squadrismo fascista.
Ci rivolgiamo al Sindaco di Milano perchè faccia ancora una volta sentire la voce della nostra città, capitale della Resistenza, che anche 
nei momenti più bui della repressione fascista seppe resistere.
Chiediamo al Prefetto e al Questore di Milano di vietare queste oltraggiose manifestazioni neofasciste "commemorative " di un periodo 
nefasto, della storia del  nostro Paese e non solo di essa. La Costituzione repubblicana consente la più ampia libertà di espressione, 
di pensiero, di parola, ma non l'apologia del fascismo, condannata dalle leggi Scelba e Mancino.
La nostra Carta costituzionale è profondamente antifascista. L'onorevole  Aldo Moro, in un suo bellissimo intervento all'Assemblea Costituente del 13 marzo 1947, così rispondeva all'onorevole Lucifero che in sede di sottocommissione aveva espresso il desiderio che la nuova “Costituzione italiana fosse una “costituzione afascista”: “Non possiamo fare una costituzione afascista - osservava Aldo Moro - cioè non possiamo prescindere da quello che è stato nel nostro Paese un movimento storico, il fascismo, il quale nella sua negatività ha travolto per anni le coscienze e le istituzioni. Non possiamo dimenticare quello che è stato, perché questa Costituzione oggi emerge da quella resistenza, da quella lotta, da quella negazione, per le quali ci siamo trovati insieme sul fronte della Resistenza e ora ci troviamo insieme per questo impegno di affermazione dei valori supremi della dignità umana e della vita sociale”.
Le celebrazioni e l'esaltazione del tragico centenario della nascita dei fasci di combattimento devono essere vietate. Milano e l'intero nostro 
Paese non possono accettare questo gravissimo sfregio alla democrazia e alla memoria di coloro che hanno combattuto per la libertà di tutti noi.
Roberto Cenati
Presidente Anpi Provinciale di Milano

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