ACCADDE IL 18 GENNAIO


18 gennaio 2017 – A Rigopiano, nel comune di Farindola (PE), dopo le copiose nevicate dei giorni precedenti in tutto l'Appennino centrale, una slavina distaccatasi da una cresta sovrastante, investe l'albergo Rigopiano-Gran Sasso Resort, causando 29 vittime.



La valanga di Rigopiano è stato un evento verificatosi il 18 gennaio 2017 presso l'omonima località situata nel comune di Farindola, in Abruzzo. La slavina, distaccatasi da una cresta montuosa sovrastante, ha investito l'albergo Rigopiano-Gran Sasso Resort, causando 29 vittime. In base ai dati disponibili, si tratta probabilmente della valanga che - presa singolarmente - ha causato il maggior numero di morti di sempre sulle montagne dell'Appennino; inoltre, in Europa, è anche la valanga che dopo il 1999 ha provocato il maggior numero di morti (la valanga caduta in Austria, a Galtür, il 23 febbraio 1999, ha provocato 30 morti).

Dall'inizio di gennaio 2017 l'Italia era stata interessata da un'ondata di freddo che aveva provocato copiose nevicate, in particolare sull'Appennino centrale,dove gli accumuli avevano raggiunto anche il metro e mezzo, isolando numerosi centri abitati a causa dell'inagibilità della rete stradale (SP8 e SP37) e dell'interruzione nella fornitura di energia elettrica.

La mattina del 18 gennaio, tre scosse sismiche con magnitudo maggiore di 5.0, attribuite a repliche del terremoto di Amatrice, interessano il centro Italia. Nel frattempo la forte nevicata aveva bloccato l'unica via di comunicazione che collega l'albergo col fondovalle e, nonostante i solleciti e gli appelli che fanno leva sui due fattori ambientali, non viene trovata alcuna turbina spazzaneve per liberare la strada e che permettesse così l'evacuazione della struttura.

Nel pomeriggio, alle ore 14:33, avviene un nuovo movimento tellurico, successivamente, tra le 16:43 e le 16:48  si verificano una serie di scosse sismiche consequenziali, di minore intensità rispetto alle altre, creando una valanga di neve e detriti di grandi proporzioni che si distacca dalle pendici sovrastanti. La valanga travolge la struttura alberghiera, sfondandone le pareti e spostandola di circa dieci metri verso valle rispetto alla posizione originaria. Dopo la tragedia, il primo allarme con l'indicazione dell'avvenuta valanga viene dato alle ore 17:40: si tratta di una telefonata, fatta col cellulare di Giampiero Parete al proprio datore di lavoro, Quintino Marcella: "È caduto, è caduto l'albergo!"; quest'ultimo darà l'allarme superando una certa incredulità iniziale da parte dei responsabili dei soccorsi in zona. A causa di questa incredulità, la colonna dei soccorsi partirà solo tra le 19:30 e le 20:00 per quella che si rivelerà una difficile marcia di avvicinamento alla zona del disastro.

Al momento dell'impatto, si trovavano nell'area dell'hotel 40 persone, 28 ospiti, di cui 4 bambini, e 12 membri del personale, da ore bloccate nel rifugio a causa dell'abbondante nevicata. Terminate il 26 gennaio le operazioni di ricerca, delle 40 persone che si trovavano nel rifugio il bilancio finale risulta di 29 vittime e 11 superstiti.

Il numero delle vittime causate dal maltempo nell'area vide aggiungersi quello di sei persone, morte il 23 gennaio per la caduta di un elicottero di soccorso in montagna a Campo Felice, tra cui due dei soccorritori precedentemente impegnati a Rigopiano.


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