ACCADDE IL 19 NOVEMBRE

19 novembre 1969 L'agente Antonio Annarumma diventa la prima vittima degli Anni di piombo in Italia





Antonio Annarumma (Monteforte Irpino10 gennaio 1947 – Milano19 novembre 1969) è stato un poliziotto italiano in forza al Terzo Reparto Celere, rimasto ucciso a 22 anni mentre prestava servizio durante una manifestazione indetta dall'Unione Comunisti Italiani (marxisti-leninisti) e dal Movimento Studentesco.

Quel pomeriggio a Milano si svolgeva uno sciopero generale contro il caro-affitti, indetto dalle confederazioni sindacali CGIL-CISL-UIL. Si tenevano anche due cortei: uno dei marxisti-leninisti, e uno anarchico. Il corteo marxista-leninista era tallonato dagli automezzi della celere. Il corteo passava davanti al Teatro Lirico, dove era in corso un comizio sindacale indetto dalla CISL con oratore Bruno Storti.

I reparti di scorta alla manifestazione dei marxisti-leninisti passarono davanti al teatro prima che uscissero i sindacalisti e i lavoratori: gli agenti su automezzi tirarono candelotti lacrimogeni nell'ingresso e nel mezzanino del teatro, dirigendosi verso gli studenti mentre i lavoratori – visibilmente scossi – uscirono dalle uscite di sicurezza del teatro, due persone uscite dal teatro furono investite dai mezzi della polizia, che si ritirò di 200 metri e, mentre si prestavano le prime cure ai feriti, partì un'improvvisa carica con lancio di lacrimogeni e l'uso degli automezzi per disperdere i presenti. Nel frattempo, a sostegno di lavoratori e manifestanti, accorsero dalla vicina Università Statale giovani militanti del Movimento Studentesco.

La ricostruzione dei fatti della magistratura è corroborata da fotografie in cui si vedono alcuni manifestanti nei pressi di un cantiere raccogliere e lanciare dei tubolari d'acciaio contro i mezzi della polizia. Un tubo colpì l'agente Antonio Annarumma, penetrandogli nel cranio, causandone una morte pressoché istantanea: il mezzo che guidava, senza più controllo, andò a urtare contro un altro.

La magistratura accertò che:

  • I tre agenti che erano a bordo con Annarumma dichiararono di aver visto il tubolare colpire il collega.

  • L'autopsia riscontrò una ferita di sezione circolare di circa 50 millimetri con penetrazione fino a metà cranio della vittima.

  • Il diametro dei tubolari che la polizia dichiara di aver raccolto sul luogo degli scontri era di 48 millimetri.


L'inchiesta della magistratura identificò le cause della morte stabilendo l'omicidio dell'Annarumma, ma non poté identificare i responsabili della sua morte. Nel gennaio 1970 si aprì il processo per i disordini di via Larga, ma nessuno degli imputati era accusato di omicidio, dal momento che i colpevoli non furono identificati. Furono condannate cinque persone per resistenza e oltraggio a pubblici ufficiali; sei furono assolte. Tutti gli imputati furono assolti dall'accusa di radunata sediziosa «perché il fatto non sussiste».



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