ANGELI DEL MALE

Di Antonio Mecca
Puntata 4

Il passare dei giorni non aveva attenuato il malumore di Sara, che anzi sembrava crescere sempre più. Quando insieme guardavano la televisione e all’improvviso andava in onda un filmato riguardante Laura Castorini, Sara cambiava canale bruscamente, o spegneva il televisore con rabbia, oppure si alzava e lasciava la stanza.

- Ce l’hai così tanto con lei soltanto perché è arrivata prima di te? - le chiese una volta Angelo.

- Se è arrivata dove è arrivata è perché si è data da fare al momento giusto con le persone giuste - aveva replicato, furente. - O pensi forse che il suo successo sia stato una semplice casualità?

Per scalare la vetta ha usato la scala composta dei pioli giusti. Pioli che so io cosa in realtà sono!

- Se il tuo mondo è così corrotto, perché non lo abbandoni?

- Eh, no! Dopo tutti questi anni di sacrificio dovrei lasciare la compagnia dicendo: Scusate per il disturbo, è stato un piacere, torno a fare la studentessa fuori corso? No davvero!

Poi improvvisamente sembrava calmarsi, e assumere l’atteggiamento di una gattina leziosa, seducente e desiderosa di coccole.

- Se potessi spiccare il volo verso il successo - gli sussurrava con la sua bocca simile a un bocciolo di rosa, che sembrava un fiore carnivoro per la sua propensione a mordicchiargli il lobo dell’orecchio - anche per te ci sarebbe una fetta di torta più che sostanziosa.

- I dolci presi in abbondanza fanno male alla salute - aveva replicato lui. - Io mi accontento di dosi minime.

- Bel modo di pensare, il tuo! Rimarrai sempre un povero questurino a vita.

- Nel mio mestiere, è già tanto se si può restare in vita.

- Ma non capisci - esclamava lei senza più vezzeggiarlo ma senza neanche più insultarlo, - che potrebbe esserci per noi una vita diversa, un’esistenza in grande se solo mi riuscisse di prendere

il posto di Laura? Tu potresti diventare il mio manager, avresti diritto a una lauta percentuale sui miei contratti, potremmo avere una bella casa in un bel quartiere ed essere felici e senza problemi, finalmente.

- La vita non è mai senza problemi. E la mia esistenza è già felice: con te al mio fianco, come potrebbe non esserlo?

Lei non replicava, ma riprendeva a piantargli il muso. E si vendicava di lui ignorandolo. E lui, dapprima quasi senza volerlo, aveva cominciato a pensare sempre più spesso a Laura Castorini, e a sorprendersi nell’immaginarla morta per poi subito dopo vedere sovrapposta, all’immagine di lei, quella della sua amata Sara. Forse allora sarebbe stata felice, perché la felicità consiste nell’ottenere quello che la propria ambizione reclama. Non è tanto una questione di denaro, bensì di desiderio legittimo di vedere il proprio lavoro coronato dal successo, seppur si può definire lavoro lo sculettare su una passerella con indosso vestiti assurdi e sopra tacchi lunghi quanto il naso di Pinocchio intento a fare promesse elettorali. Ma se questo desiderio più o meno legittimo deve scontrarsi con l’illegittimità di un progetto criminoso? Perché era inutile menare il can per l’aia: Sara, la dolce Sara, la bella e angelica Sara questo desiderava: che la sua rivale venisse tolta di mezzo con l’eliminazione fisica perché lei potesse prenderne il posto. Sapeva ormai da tempo che quella che lui si ostinava a vedere come un angelo del paradiso altro non era che un essere amorale perduto da tempo. Dentro di lei c’era il vuoto, un vuoto simile a un baratro che attirava chi le si avvicinava troppo per poi farlo precipitare definitivamente. Eppure non poteva fare a meno di lei, della sua magica bellezza che sembrava preservarla dalla corruzione come un incantesimo perverso, della sua splendida giovinezza che pareva una lucida corazza contro la quale si frantumassero le regole della morale quotidiana. La paura di perderla era più forte del suo codice morale, il terrore di tornare ad essere solo era più intenso di quello di rendersi suo complice in quel qualcosa di orrendo che lei da mesi gli andava prospettando. E allora fu così che sempre più di sovente Savelli cominciò - quasi suo malgrado - a pensare a Laura Castorini, a considerare l’ipotesi che lei morisse, e il suo posto venisse occupato da Sara. E a come poteva morire, e per mano di chi. 

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