BICE VALORI: ATTRICE BRAVA, COLTA, SIMPATICA

La ricordiamo a quarant'anni dalla sua morte.

Nel riguardare un lavoro teatrale registrato dalla TV capita ovviamente di rivedere gli attori che ne facevano parte, spesso molto bravi e provvisti di una verve che li faceva apparire più incisivi di tanti loro colleghi, tanto da pensare che avessero il "verve" solitario! Uno di loro che fra tanti si è contraddistinto è stata Maria Bice Valori, nata a Roma il 13 maggio 1927. Diplomatasi all'accademia nazionale di arte drammatica diretta da Silvio D'Amico, si laureò poi in Lettere presso l'Università degli Studi "La Sapienza", sempre di Roma. Esordì alla radio, all'età di 22 anni, nella rivista di Garinei e Giovannini "La Bisarca", che andò avanti fino al 1951 e che divenne anche un film. Nel 1950: quindi tra l'inizio e la fine della rivista, Bice fu anche Maria ne "La dodicesima notte" di Shakespeare e: nel 1953, un anno dopo la nascita della figlia Alessandra avuta dal marito Paolo Panelli, partner nella vita e nel lavoro teatrale e televisivo, lavorò in "Controcorrente", che a differenza della omonima rubrica tenuta per decenni da Indro Montanelli era una una rivista teatrale che al dramma spesso descritto nella prima mescolava attualità condita con umorismo casereccio buono per tutte le stagioni e i palati (non solo i palati del colle romano Palatino). Fra le altre sue interpretazioni teatrali: "Senza rete", "Oh quante belle figlie Madama Doré", "Rugantino", "Aggiungi un posto a tavola". Nel cinema Bice Valori esordirà più o meno nello stesso periodo in cui approderà in radio prima e in teatro poi, vale a dire nel 1950 con il film di Luigi Zampa: "È più facile che un cammello...", per poi terminare esattamente vent'anni dopo, nel 1970, con "Mezzanotte d'amore", uno di quei film musicarelli che allora andavano per la maggiore.
In vent'anni, 47 film, per una media di oltre due l'anno. Tra questi si fece notare ne "Il medico della mutua", sempre diretto da Luigi Zampa, nei panni che volentieri si sarebbe sfilati di dosso a favore del medico Guido Tersilli interpretato da Alberto Sordi, perché moglie di un medico malato e ormai giunto all'ultimo stadio. Fu però con ogni probabilità il teatro dove si distinse di più, portando in 31 anni 19 lavori, tra i quali spiccheranno "Rugantino" - nel ruolo della burina Eusebia portato in scena sia nella prima edizione del 1962, sia nella ripresa del 1978 - e poi: tra la prima e la seconda edizione, la famosa rappresentazione di "Aggiungi un posto a tavola", che esordì nel 1974 e si concluse nel 1978. Questa commedia fu la riduzione del romanzo "Dopo di me il diluvio", uscito nel 1972 e firmato David Forrest. Sotto questo "nom de plum" si celano due giornalisti inglesi: David Eliades, e Robert Forrest-Webb, un po' come nel caso dei giallisti americani Robert Wade e Bill Miller, che firmarono così molti romanzi polizieschi tra i quali quelli con protagonista l'investigatore privato di San Diego Max Thursday. Jaja Fiastri ne ricavò la commedia, citandone comunque sempre il nome, a differenza dei suoi due importanti partner che sì la nominarono, ma precedendola con l'esposizione in cartellone dei propri nomi. Inoltre Jaja Fiastri scrisse tutte quante le canzoni presenti nella commedia che vennero musicate dal grande Armando Trovajoli. 
Bice Valori aveva qui il ruolo di Consolazione, una prostituta che approda nel paese dove professa il suo ruolo di sacerdote don Silvestro, che a differenza dell'omonimo gatto non è alla perenne caccia del canarino Titti ma se mai è la giovane Clementina a caccia di lui perché innamorata dell'ancor giovane e bel ministro di Dio. Qui Bice Valori ebbe modo di rifulgere nella recitazione e nel canto, come già aveva e avrebbe ancora fatto in "Rugantino". La sua grande bravura e simpatia erano le due facce di una medaglia che la ditta Garinei e Giovannini poteva appuntarsi al petto con giusto orgoglio (così come cantava Consolazione-Bice quando, innamorata di Toto, si appresta a sposarlo producendo tutta una serie di parole in rima con "oglio": orgoglio, rigoglio, ammoglio, ecc.) Il teatro era spesso trasferito in TV, in quei meravigliosi e terribili anni '60 e '70, ed ecco così Bice Valori affrontare nel 1964 il ruolo della direttrice nana e tremenda in "Gianburrasca" e: nel 1969-1970 in "Doppia Coppia" quello della telefonista RAI dalla parlata a raffica, o: nel 1971 partecipare a "Speciale per noi" al fianco del marito Paolo, di Aldo Fabrizi e Ave Ninchi. Quando la TV passò dal bianco e nero al colore, nel 1977, Bice Valori portò finalmente a colori le versioni di "Aggiungi un posto a tavola" e "Rugantino". Nel 1980 partecipò al programma di Antonello Falqui "Giochiamo al varieté", ultima sua apparizione in TV, mentre in teatro era impegnata nella nuova commedia di Jaja Fiastri firmata anche da Pietro Garinei "Accendiamo la lampada", che vide nascere l'amore tra Johnny Dorelli e Gloria Guida, mentre purtroppo vide morire quello tra Paolo Panelli e la moglie Bice, che a causa di un tumore, dopo avere giocoforza dovuto abbandonare le scene morirà, sempre a Roma, il 17 marzo 1980. Venne sostituita dalla brava Isa Di Marzio, mentre Elio Pandolfi sostituirà Paolo Panelli, che aveva lasciato il ruolo dell'emiro quando la moglie era stata ricoverata in clinica. Pandolfi, che da giovane era stato un po' innamorato della collega, aveva accettato il ruolo per affetto e stima nei riguardi di Paolo Panelli, ma dentro di sé probabilmente albergava un grande dolore. Resta il fatto che Bice Valori per tutti coloro che hanno l'età per ricordarsela, o la curiosità per ricercarla prima nei canali di Internet e poi la sensibilità per apprezzarne e riconoscerne le doti di grande bravura, continuerà a risplendere nel firmamento delle Stelle del varietà: teatrale e televisivo, per molto tempo ancora.
Antonio Mecca

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