CARLO CALENDA A CAPALBIO LIBRI
- 04 agosto 2019 Cultura
Ed è subito scontro politico
"Orizzonti selvaggi. Capire la paura e ritrovare il coraggio" (Feltrinelli) di Carlo Calenda diventa il pretesto per un’animata discussione su Pd, Movimento 5 Stelle, Gozi e Salvini. Scontro diretto sul palco col giornalista-intervistatore Claudio Tito per la linea "pilotata" di “Repubblica”
Si inizia dalla fine del libro di
Carlo Calenda "Orizzonti selvaggi. Capire la paura e
ritrovare il coraggio" (Feltrinelli) sul palco di Capalbio Libri in una
serata che si preannuncia molto accalorata, e non solo per la folla che
stipa all’inverosimile l’incantevole piazza Magenta.
Claudio Tito, firma de "La Repubblica” incalza da subito l’ex viceministro allo sviluppo economico chiedendogli se è ancora iscritto al
PD.
“La tessera ce l’ho, se la vuoi vedere, ma la strapperei subito se il
Pd si alleasse coi 5 stelle che penso stiano distruggendo del tutto i
valori della democrazia liberale e lo Stato di diritto”.
La famiglia europea tradizionale, per Calenda, dev’essere infatti il nuovo elettore a cui punta un partito maggiormente rassicurante e con una mentalità elastica e allargata che lo catapulta facilmente in Europa insieme agli altri.
La famiglia europea tradizionale, per Calenda, dev’essere infatti il nuovo elettore a cui punta un partito maggiormente rassicurante e con una mentalità elastica e allargata che lo catapulta facilmente in Europa insieme agli altri.
“Quello che è accaduto è che, vincendo in passato, abbiamo immaginato
un mondo diverso senza contraddizioni, in cui sarebbe bastato seguire
il globalismo per governare e gestire il progresso, idem per il
multiculturalismo. Nessuno di noi l’ha raggiunto e non è una cosa che
accade da mattina a sera: bisognerebbe rimediare al fallimento cercando
di rifondare un pensiero progressista, ma al momento non abbiamo
un’identità”. Peraltro il
progresso è sempre stato e continua a essere in
forte accelerazione rispetto alla società che non ha il giusto processo
cognitivo per affrontarlo. Bisogna recuperare o industriarci a trovare
gli strumenti per essere allineati, anche se non sarà così facile…” La
perdita del rapporto di fiducia con gli elettori
deriva ancora da un atteggiamento che vede gli esponenti di partito
discutere ancora sulla leadership di governo anziché su programmi
concreti. Da questo secondo spunto Calenda inizia a parlare di Renzi e
del renzismo: “
Matteo Renzi è stato un presidente del consiglio
coraggioso, ma spesso nelle critiche si confonde l’attività di governo
con quella dell’ideologia d partito”, E sul Pd: “di fondo non abbiamo
capito il momento storico in cui eravamo al potere. Non abbiamo
sufficientemente guidato il nostro Paese, tramite le nostre eccellenze,
verso Paesi di sviluppo che adesso predominano indipendentemente anche
nella nostra economia, vedi i Cinesi.. La grande promessa mancata è
infatti “la terza via”: non promesse ma opportunità e queste sono date
in primis dall’Istruzione, argomento mancato di base all’ordine del
messaggio politico: la nostra politica motivazionale e riformista è
finita e questo ha contato più dei risultati ottenuti o delle promesse
fatte per far crollare la fiducia nelle persone come anche la fede in
una possibile meritocrazia.
Ed
è proprio sulla formazione e sull’educazione delle nuove generazioni il fulcro del suo discorso:
“Se penso alla principale scommessa fallita (anche durante il nostro
governo PD) è la buona scuola, perché oggi è questo il tema che va
affrontato prima ancora di promettere i tagli delle tasse. L’uomo ha
paura del progresso e mentre questo fa passi da gigante il singolo si
spaventa e si chiude in se stesso, proprio come fanno i politici. Anche
se in passato abbiamo anche noi provato a investire su una riforma
scolastica non vi è dubbio che abbiamo fallito”. Anche i test Invalsi
usciti da poco sono drammatici, sottolineando lo stato attuale di
analfabetizzazione, ma ci sono delle proposte utili che andrebbero
perseguite e affrontate da subito, come il tempo pieno, alla quale molte
famiglie, soprattutto nel Meridione, sono contrarie, continuando a
lasciare abbandonati i propri figli al potere annichilante di un
videogioco.”
“
Disintermediazione”: Claudio Tito continua
l’argomentazione “a tu per tu” chiedendo di analizzare questo termine,
causa per molti di uno scollamento tra partiti ed elettori. Il prodotto
primo di questo atteggiamenti è la Paura, sentimento attualmente diffuso
negli italiani su temi quali Istruzione e Immigrazione. Come farà la
Sinistra a colmare questo gap di allontanamento e a difendere sia i
nostri cittadini e sugli stessi migranti? “Sto lavorando affinché questo
non accada: il figlio di un operaio di Pomigliano d’Arco deve avere le
stesse possibilità di un ragazzo dell’alta borghesia del Nord. Bisogna
ritrovare lo spirito della Democrazia e lavorare affinché i nostri figli
stiano meglio di noi. Personalmente non ho mai “disintermediato” ma
anzi ho partecipato a quasi tutti i tavoli sindacali, a differenza di Di
Maio che su 150 incontri ha presenziato solo a 5. Il problema, in
primis, è dei corpi intermedi, co-protagonisti insieme ai politici del
cambiamento: bisogna coinvolgersi e non solo fisicamente ma su tematiche
del progresso, La nostra crisi della classe dirigente non è solo
politica ma sindacale, associazionistica, sociale ed è spesso filtrata
dai media e dagli stessi social. Basta guardare alle strategie di
Salvini che sui suoi canali crea notizie con espressioni istantanee ad
effetto con il reale intento di offuscare certe problematiche reali
all’ordine del giorno”.
Sulle
previsioni in politica: "il governo cadrà a
settembre ma il Pd non è ancora pronto. Per vincere le elezioni il
risultato positivo sarebbe il 30%. ma per governare serve di più. E se
mi dovessi alleare per conitnuare
a governare farei un governo di ispirazione tedesca con i Verdi."
Z
ingaretti? "Fantastico lavorarci insieme perché non
se la tira (io e Renzi invece eravamo in costante competizione su
questo)… La sua convenzione delle idee è utilissima, ma non si fa in un
giorno".
Il movimento 5 stelle? "Un insieme dei più grandi imbecilli d’Italia!!!"
Il caso Gozi? "Inaccettabile il fatto che Sandro
Gozi, che sa tutto sui nostri dossier interni, sia chiamato a lavorare
per un altro governo alle politiche europee, quello francese di Macron,
rivelando strategie e piani ad altri. ?È talmente assurdo ciò che è
successo che nessuno l’ha contestato a livello legislativo".
L’Europa? "Non è molto chiara la differenza tra
Stati membri e Unione Europea. In realtà non si collabora insieme e gli
Stati membri si curano solo dei propri interessi. Macron è esemplare in
questo atteggiamento".
“La Repubblica”? “Un giornale che dà la linea
politica al PD e che personalmente reputo demenziale perché si parla
solo di opposizione e fascismo. Quando mai un partito ha dovuto essere
imbeccato da un quotidiano per le sue idee di pensiero e azione? Se
continua così e il governo va avanti altri sei mesi, Salvini arriva al
65%”
E infine sulla
lettura: "La lettura è il sintomo che il nostro
paese è alla deriva: il 50% dei ragazzi non legge un libro in un anno,
il 70% nel mezzogiorno: questi sono dati incredibili!".
Calenda conclude soddisfatto: ora ci sono le premesse per affrontare
un nuovo saggio, magari presentandolo tra un anno proprio a Capalbio
Libri, dove cultura e politica diventano spettacolo e partecipazione
de(gl)i (e)lettori.