Da Cristina a Suor Cristina e ritorno

La sorprendente metamorfosi di Suor Cristina che di recente è tornata a essere Cristina Scuccia e basta, non può non lasciare esterrefatti. Sarà che l'abito fa il monaco, come le è scappato di dire alla sua intervistatrice Silvia Toffanin (nome omen; una che si chiama così non poteva non diventare la nuora di Silvio Primo) certo è che il vedere la ancor giovane: 34 anni, Cristina priva di tonaca, di occhiali, con la folta e fluente chioma e gli occhi grandi e luminosi non può non colpire chi la sta guardando ora e chi l'ha guardata allora. Non c'è che dire: l'immagine attuale ce la rende al suo meglio, così come invece allora ce la arrendeva al suo arrendersi alle convenzioni monastiche, che vedono la donna in seconda e terza linea rispetto ai confratelli uomini, intabarrata nel suo saio quasi stile burka, dove cara grazia che almeno il volto rimane scoperto, alla mercé di chi lo guarda e apprezza. L'ex Suor Cristina afferma di aver avuto dei dubbi sul suo apostolato già durante la pandemia, quando giocoforza era costretta a restare chiusa in convento e soprattutto durante la malattia prima e la morte poi del padre, al quale aveva confidato i suoi crescenti dubbi sul continuare o meno la sua vita di suora. Tornata alla vita civile Cristina ha messo anche al naso l'incivile piercing, tanto da far dire a sua madre che forse stava esagerando. Dopodiché nella sua nuova vita eccola approdare in Spagna, dove svolge la professione di cameriera e - pare - di barista. Dopo avere servito il Signore, eccola servire i signori ai tavoli o al bancone del bar; dopo essere stata sposa di Cristo eccola pronta ad essere sposa di qualche povero cristo. Cristiano invece: Malgioglio, che sa tutto o tutto crede di sapere. ha affermato a suo tempo che Suor Cristina ha una voce niente più intensa di una brava corista. Cristina Scuccia però può benissimo: come già molto prima di lei Giorgia ha dimostrato di saper fare, diventare una brava cantante solista. Quello che si augura a Cristina Scuccia, e di tutto cuore, è di trasfigurarsi in una donna priva di inibizioni che può benissimo propagandare la parola di Gesù e i valori del cristianesimo anche da laica, e magari da sposata e da madre di figli, non rinunciando per questo a una sua vita propria e alla manifestazione della sua femminilità, che non appartiene soltanto alla donna ma anche a chiunque abbia il piacere di ammirarla. Perché la donna non è soltanto Eva la tentatrice, ma anche e specialmente la speciale compagna dell'Uomo, che da par suo sa sostenerlo e aiutarlo nel cammino periglioso dell'esistenza. La donna rappresenta il diluente dell'uomo, come scriveva Giuseppe Marotta. E questo è talvolta vero, perché una donna simile al suo fianco diluisce la forza talvolta negativa che l'uomo possiede e che non di rado lo possiede.
Antonio Mecca

L'INGLESE CANTANDO

Milano in Giallo

di Albertina Fancetti, Franco Mercoli, Alighiero Nonnis, Mario Pace
EDB Edizioni

Com'è bella Milano

di Albertina Fancetti
EDB Edizioni

L'Osteria degli Orchi

di Albertina Fancetti
EDB Edizioni