"Dadaumba" di Enzo Umbaca

Il 9 Giugno, presso la Galleria d'arte contemporanea Rossana Ciocca, in via Lecco 15, si inaugura la mostra "Dadaumba" di Enzo Umbaca.

L'autore si concentra nella connessione tra la struttura del campo da calcio e la chiesa. Per Umbaca esiste un rapporto molto stretto tra l'area della porta nel gioco del calcio e l'altare delle chiese rinascimentali: entrambe possiedono un'aura di sacralità, l'una per il contatto che si crea con Dio, l'altra luogo di forte tensione che il portiere non vorrebbe mai vedere violato e oltrepassato. La connessione tra calcio e sacralità è molto forte anche nell'opera Pietra, in cui l'artista ha creato con delle piccole candele bianche la struttura di un campo da gioco.
Per l'artista ha grande rilievo lo spirito di collettività e aggregazione sociale che si crea nel gioco del calcio, così come all'interno delle chiese e degli oratori, luoghi che riuniscono la comunità. Nell'opera "Tavolo da gioco" l'intento dell'artista è riproporre la performance duchampiana Jeu d'échecs, la partita a scacchi giocata nel 1963 contro Eve Babitz svestita.
Un ultimo aspetto calcistico indagato dall'artista è quello meno roseo che parte dalla giornata dell'anno passato in cui avvenne lo scandalo FIFA. Umbaca, collezionando le prime pagine dei quotidiani internazionali, le cosiddette “pagine nere”, ha realizzato una delle sue rare opere in cui non si concentra sull'architettura del campo da gioco, ma sulla figura umana. "Calciatori di teste" è una pala d'altare con un forte riferimento a Guernica. Se nell'opera dell'artista spagnolo l'intento era quello di denunciare il bombardamento alla città, quello di Umbaca è sottolineare la battaglia che stava avvenendo all'interno del mondo calcistico. Importante precedente per lo sviluppo di questa tematica, sono gli anni in cui da ragazzino ha atteso invano la costruzione di un campetto nel suo paese natale in Calabria.
Enzo Umbaca è un artista italiano nato a Caulonia nel 1960. Diplomato in scenografia all'Accademia di Belle arti a Brera, vive e lavora a Milano. Attraverso le sue opere e i suoi progetti si prefigge di entrare in relazione con la società, tentando di instaurare una nuova forma di relazione con il pubblico, che cerca sempre di far partecipare attivamente. Ha preso parte a numerose esposizioni nazionali e internazionali. Il nome dell'esposizione, Dadaumba, è un evidente gioco di parole tra il cognome dell'artista, il movimento artistico Dada (che quest'anno festeggia il centenario) e il motto delle sorelle Kessler "Dadaumpa!" che ha caratterizzato gli anni Sessanta, decennio di nascita dell'artista.
L'inaugurazione della mostra si terrà giovedì 9 giugno a partire dalle ore 18,30 e sarà possibile visitarla sino al 23 settembre dal lunedì al venerdì, dalle 14,30 alle 18,30, o su appuntamento.
Davide Lorenzano

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