I DUBBI DI DEBBIE 6

La giornata era tiepida, e dal cielo smaltato di azzurro un sole giallo come una polenta in parte raffreddatasi lanciava tiepidi raggi che ben poco riscaldavano e a Debbie pareva che anche il suo cuore fosse poco caldo.

- Jane, ne parlerò a mio marito. Lui è il direttore di produzione dei miei programmi, e saprà come indirizzarmi. 

- D’accordo, Debbie. Ora, se vuoi scusarmi, vorrei tornare in hotel, sono stanca. Sai, il jet-leg, e tutto il resto.

- Certo. Ti accompagno.

E così le due ragazze fecero ritorno alla Torre Velasca parlando poco e pensando molto.

Alla sera Debora parlò con il marito mettendolo al corrente del suo incontro con Jane.

- È una ragazza meravigliosa, e non intendo solo come bellezza, sebbene la sua sia davvero una bellezza incantevole. Ma è anche simpatica, aperta, empatica, piacevolissima, insomma: ha tutti i pregi di questo mondo.

- Tutti i pregi, no, perché nessuno li ha - commentò la moglie con tono privo della iniziale carica. Ma di certo è una ragazza piacevole da frequentare.

- Ci sarebbe da chiedersi quanto ci sia di naturale in lei e quanto invece di artefatto, pura marca Hollywood.

- Be’, senti: io non so se in lei è tutto autentico; so però che l'impatto avuto è risultato ottimo.

- E abbondante, come nel rancio di caserma. Perché dopo questa marcia o marcetta da te fatta a passo di bersagliera, puoi anche tu ritenerti assoldata alla causa.

Lei un po’ si irritò, soprattutto perché conosceva il dramma di Jane, e la sua speranza di rinascita in Italia. Così ne mise al corrente il marito, che la ascoltò con attenzione.

Al termine dell’esposto, Paolo: così il coniuge si chiamava, disse:

- Debbie, non so se il progetto sia realizzabile. So però che ne parlerò con Alessandra e poi si vedrà.

Alessandra era la capostruttura dei programmi dove Debbie era una piccola Star di punta. Talmente di punta da potersi esibire come étoile dell’Opéra. Era anche munita di un caratterino mica tanto da ridere ma da far stridere i denti, dato che chi aveva a che fare pressoché quotidianamente con lei non lo faceva mai a cuor leggero. Ma Paolo aveva un carattere tranquillo, che infondeva tranquillità. Sebbene non si potesse mai dire con una come lei era.

- Io credo che come guest star sia facile farle ottenere qualche partecipazione. Lei è molto nota, anche da

noi, grazie anche a te – e così dicendo le accarezzò il bel volto con ambo le mani, - per cui una sua compartecipazione può considerarsi fin da adesso cosa fatta. - La guardò con intensità. - Ma poi?  Terminato il sapore della novità cosa potrebbe fare?

- Bisognerebbe costruirle addosso un personaggio che la renda protagonista di una serie in vari episodi.

- Sì, sono d'accordo. Bisognerà però vedere se anche la zarina Alessandra lo sarà.


Antonio Mecca


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