I MORTI NON SOGNANO
- 23 luglio 2019 Cultura
In 900 pagine i 64 racconti di Ed McBain
È da poco uscito uno splendido volume di oltre
novecento pagine contenente ben 64 racconti scritti da Ed McBain negli anni a
partire dal 1953 fino al 2000. Il racconto che dà il titolo alla raccolta:
"I morti non sognano", stranamente non è incluso. Si tratta di un
racconto risalente al 1953, uscito quell'anno con lo pseudonimo di Curt
Cannon, dal nome del detective protagonista. Comunque sia il libro - pubblicato
da Mondadori e tradotto da Luca Briasco, Mauro Boncompagni, Roberto
Santachiara, Luciana Crepax e Roberta Ferrari, con prefazione di Maurizio
de Giovanni - risulta importante non solo per gli affezionati lettori dello
scrittore americano ma anche per tutti coloro che amano la letteratura
statunitense, il suo stile particolare fatto di battute e dialoghi spesso
scintillanti, che non luccicano semplicemente come perline di vetro ma
rappresentano vere e proprie perle. McBain è stato un maestro del
poliziesco e non solo; perché a partire dal 1952 con quello che era
diventato il suo nome legale: Evan Hunter, scrisse anche romanzi e racconti di
altro genere nei quali la violenza non veniva contemplata.
Fra i 64 racconti qui accolti, ve ne sono alcuni di genere fantascientifico o
di non genere, come gli splendidi "L'equivoco", "La stella del
cinema" o un quasi western come "La donna di Carrera". È
indubbio però che il meglio di sé Hunter-McBain lo ha dato con il genere
mystery, soprattutto e specialmente con lo pseudonimo di Ed McBain e la serie
dell'87°distretto. Con questa serie che va dal 1956 al 2005 e che
comprende oltre 50 romanzi e 10 racconti il giovane autore prima, l'uomo
maturo poi, quello anziano infine descrive l'America e i suoi miti
che piano piano vanno sbriciolandosi fra le mani essendo essi fragili come
quelle bocce di cristallo che una volta agitate fanno piovere neve e acqua sul
paesaggio sottostante. Quella neve da bianco Natale che per decenni - fino agli
anni '60 - '70 del Novecento - Hollywood ci ha ammannito, quasi fosse
un'America diversa da quella che aveva sterminato gli indiani, confinandoli
in riserve sempre più ristrette, l'America dove potenti super polizie
sembravano contrastare più un utopico pericolo rosso che non il reale pericolo
mafioso con a capo pezzi da novanta che con quel numero cabalistico
rappresentano la paura. Però l'America: contradditoria a dir poco, non fu
e non è soltanto questo. L'America così tanto bistrattata è quel grande Paese
che ha contribuito a vincere due guerre mondiali gettando, sul piatto della
bilancia impugnata dalla Giustizia, la spada necessaria col suo peso a far
sollevare l'altro piatto reggente il male incarnato da ideologie aberranti.
L'America è anche, come scriveva Chandler su un giornale londinese, quel popolo
che manifesta la sua solidarietà in maniera molto fattiva.
"Un inglese per mostrare la propria solidarietà, ti dà la sua mano. Un
americano ti dà la sua camicia".
Leggere questo bel libro di Ed McBain che rappresenta uno spaccato dell'America
contemporanea all'epoca in cui l'autore scriveva questi racconti - quasi tutti
usciti negli anni '50 e '60 - significa aprire una finestra che offre un
panorama abilmente riprodotto da un maestro dell'immagine. La poesia di Ed
McBain la si ritrova in racconti come "Agonia", dove protagonista è
uno di quei componenti di bande giovanili che spesso si aggrediscono a vicenda
e per quale motivo, poi? Per "difendere" il proprio territorio, vale
a dire poche decine di metri quadri di strade ed edifici puzzolenti; oppure in
"Smetto quando voglio", storia di un giovane e forse irrecuperabile
tossicodipendente, o, anche, in "Roulette russa", dove ancora due
giovanissimi appartenenti a bande rivali, si affrontano con il sistema della
roulette russa, che consiste nell'infilare un proiettile nel tamburo di un
revolver, farlo ruotare e poi premere il grilletto della pistola dopo essersela
puntata alla tempia. Proprio quando fra i due ragazzi comincia a nascere una
certa amicizia, uno dei due muore "suicida". Lo stile di McBain è
leggero e pudico anche quando descrive fatti e fattori nudi e crudi, e
appassionante anche quando parla di investigatori privati, che a lui non
piacevano granché. Ma si legga lo splendido "Volo mortale" per
ricredersi. Ed McBain, originario da parte dei nonni dell'Italia del Sud, fu
durante la seconda guerra mondiale marinaio. Se allora solcò le acque
dell'oceano a bordo della sua nave da guerra, nel dopoguerra solcò le
acque non sempre trasparenti della letteratura percorrendo nodi su nodi anche
qui fino a formare una gomena con la quale attraccare nel porto tranquillo
del Parnaso degli scrittori.
Antonio Mecca