L'AFFITTACAMERE DI VALERIO VARESI

È uscita di recente su "Il Giallo Mondadori" la ristampa del quinto romanzo di Valerio Varesi, "L'affittacamere", pubblicato nel 2004 da Frassinelli. Valerio Varesi è il creatore del commissario Soneri, che col passare degli anni si è andato sempre più affermando fra i personaggi della narrativa poliziesca, e afferrando al piedistallo che critici e pubblico gli hanno giustamente innalzato. Le sue indagini si svolgono nella bella città di Parma, dove lo scrittore pur non essendovi nato (la città di nascita è Torino, dove ha visto la luce l'otto agosto 1959) vi è però cresciuto e poi da lì, spostandosi a Bologna per frequentare l'università e laurearsi in filosofia, ha preso a collaborare a diversi giornali per approdare quindi al quotidiano "La Repubblica", scrivendo articoli di cronaca locale. Ed è stato a Bologna che anni fa ho avuto il piacere di incontralo, durante la sua pausa pranzo. Varesi è una persona seria che raramente si abbandona ai sorrisi, trasferendo questo suo modo di essere nel carattere scorbutico del suo commissario, il quale si muove fra le nebbie parmensi contribuendo ad offuscare la visibilità esterna con il suo sigaro spesso acceso (lo scrittore invece non fuma). La maniera di scrivere di Valerio Varesi può venire accostata a quella di Simenon, che nel narrare le inchieste del commissario Maigret si immergeva nell'atmosfera parigina fatta di grigiore latteo, quasi un inchiostro sbiadito nel quale immergere il pennino della propria stilografica per scrivere parole che nonostante la scarsa nitidezza avranno altresì un'intensità notevole nell'animo del lettore. Entrambi buongustai, sono legati alle loro città e alla cultura enogastronomica che esse offrono, e che li aiuta non solo a vivere meglio ma anche a meglio comprendere l'anima delle persone. Forse Soneri somiglia più all'incarnazione di Maigret fattane da Gino Cervi, anch'egli emiliano, di Bologna, che non al personaggio così come Simenon lo aveva visto nella sua mente. C'è poi da dire che Varesi non si dilunga nelle scene sessuali, perché ha il giusto pudore di sapersene distaccare al momento giusto. Il suo rapporto con Angela, avvocatessa e sua fidanzata, è quello di una coppia anomala che non convive e non si incontra neppure tutti i giorni, ma che si stima e si vuole bene. Lei è più ironica di lui, e spesso lo punzecchia con le sue battute, alle quali il commissario risponde con sarcasmo più che con ironia. Ma Soneri è sempre un po' lugubre, il suo rapporto con il tempo che passa non è dei migliori, e non basta ad opporsi a questo il rapporto con la bella Angela, l'oblio temporaneo che essa sa offrirgli. Anche se il poliziotto sa come condurre un'indagine, e condurla a buon esito, per lui finisce per rappresentare pur sempre una sconfitta, perché un omicidio non è soltanto la fine di una persona ma anche la fine di un'illusione, l'illusione di veder tornata pulita una società di uomini e donne che l'età ha irrimediabilmente sporcato. E quando si ha l'accesa sensibilità di un uomo come Soneri, la sofferenza interna morde maggiormente. I romanzi con il commissario Soneri sono attualmente sedici, e a questi vanno aggiunti altri otto romanzi senza di lui. Pressoché coetaneo di Maurizio De Giovanni (lo scrittore napoletano è nato nel 1958), Valerio Varesi pur avendo forse avuto meno successo di vendite del primo rimane un autore importante nel campo non poi così fertile del poliziesco italiano, contribuendo con il suo stile e i suoi pensieri filosofici a rendere sempre più in rilievo un personaggio sempre più rilevante.  

Antonio Mecca

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