L'autentico spirito meneghino in una semplice officina

Esiste una bottega a Milano, una delle poche rimaste, dove il tempo ha dovuto arrendersi.
Una semplice officina per la sostituzione gomme dove il Signor Pierino combatte la sua personale e quotidiana battaglia con un sorriso che oscilla tra il gentile e il nostalgico.
- Il quartiere è cambiato - suole dire con un velo di rammarico. - La gente è cambiata.
Come dargli torto; nell'arco di neanche vent'anni la zona adiacente al Monforte è passata da popolare a chic mutando un contesto sociale, un tempo caldo e genuino, in un’asettica moltitudine di individui che non si degnano di alcuna attenzione. I prezzi degli immobili sono lievitati scacciando la classe media e gli esorbitanti affitti hanno costretto i piccoli negozi ad abbassare le saracinesche. Una posticcia pletora di boriosi benestanti, che in nulla ricorda l’affabile, discreta e mai altezzosa borghesia milanese, ha colonizzato il vecchio quartiere dei patrioti e le uniche claire sollevate appartengono ai ristoranti; una sequenza infinita di ristoranti che fa a pugni con la buona tavola e con la coda sempre più lunga di poveri in attesa di un pasto all'Opera San Francesco. Calata la sera le automobili vengono posteggiate alla rinfusa: doppia fila, curva, marciapiede, passo carrabile. E ora che siamo in piena settimana della moda, vetture di rappresentanza dai vetri oscurati vomitano a getto continuo variopinti cafoni per poi attenderli parcheggiate in luoghi al di là di ogni elementare forma di educazione o di rispetto. 
Ma il Signor Pierino è dotato di grande coraggio. Senz'altro più del sottoscritto che mal accetta e peggio incassa l’odierna arroganza. 
È un piacere genuino e sincero quello che scaturisce dalle piccole conversazioni con quest’uomo minuto dalla dignità inarrivabile. Racconta che la nuova clientela a malapena capisce dove inserire la chiave per l’accensione ma pare sapere tutto di pneumatici e del loro effettivo costo: “Tutti esperti con internet!”
L’ignoranza per la vita reale e direttamente proporzionale alle ore trascorse in rete ma vallo a spigare ai “nati imparati" di un mondo virtuale. 
Senza esserne consapevole il signor Pierino sta perpetuando lo spirito meneghino in una città che fatica a riconoscersi. Presso la sua officina non solo si può godere di cinquant'anni di esperienza, competenza e professionalità ma di un umano calore e di un’inconsueta empatia che dapprima sbalordiscono e, se reciproche, diventano per sempre.
Le sciure in bicicletta, con cestini adorni di improbabili fiori di plastica, giungono senza preavviso e il gentil uomo d’altri tempi trova sempre cinque minuti per gonfiar loro le gomme, naturalmente senza mai chiedere il dovuto.
Le ciotole sempre colme d’acqua e cibo attendono il gatto del Monforte che nel suo girovagare per il quartiere, da anni trova presso la bottega un luogo sicuro per rifocillarsi.
Attempati signori, forse soli, forse annoiati, ritrovano ogni volta il buon umore perché Il Pierino concede loro, anche quando non potrebbe, il suo tempo con il garbo e la signorilità che lo rendono unico.
Si fa tanto parlare della Milano d’oggi: moderna, internazionale, che guarda al futuro. Fulcro di investimenti commerciali, di eventi, di personalità di spicco. Mi si conceda e si perdoni allora questa piccola digressione in un’altra Milano che non assomiglia a un'asettica vetrina commerciale e che non campa di frivoli eventi o di grotteschi individui. E mi perdoni anche Paolo Valera, al quale devo molto, che ha descritto la città degli ultimi ma il signor Pierino è da considerarsi certo tra i primi. 
La sua sincera bontà unita alla sua disinteressata cortesia valgono e varranno più di qualsiasi lustrino o scintillante avvenimento. A dispetto dell’inumana freddezza che ci sta fagocitando, delle insulse e ignobili puttanate che ci vengono spacciate per necessarie, questo sconosciuto, dalla sua bottega, armato solo della sua candida semplicità, merita senza dubbio di essere menzionato e ricordato più di tanti altri. Non appartiene alla città sotto i riflettori; non ne ha bisogno. È un piccolo, grande uomo che brilla di luce propria perché rispecchia appieno la Milano che sottovalutiamo e purtroppo dimentichiamo. La Milano gentile, unica ed eterna in grado di sconfiggere il tempo e le mode.

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Riccardo Rossetti

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