L'Idea di rifare Chandler a Roma?

Nella nota del 16 gennaio 2013 del suo "Diario Diurno" Enrico Vanzina così scrive: "L'idea è di rifare Chandler a Roma". Questa nota riguarda il primo dei tre romanzi con protagonista l'ex avvocato romano e ora investigatore privato Max Mariani, il cui titolo è "Il gigante sfregiato", edito nel giugno del 2013. Si può dire che Vanzina ci sia ben riuscito perché la storia risulta intrigante e risalta, per la qualità delle battute, delle similitudini, dei dialoghi. Non è facile imitare bene Chandler, sebbene molti abbiano tentato e tentino di farlo riuscendo a creare un Marlowe solo in sedicesimo, tranne che uno, anch'esso un numero uno: Ross Macdonald, creatore del detective privato Lew Archer protagonista dal 1949 al 1976 di diciotto romanzi e una decina di racconti. La tentazione di ritentarci è però grande, e ogni due per tre c'è sempre qualcuno che ci prova. Naturalmente non è possibile né raccomandabile ricalcare la figura di Philip Marlowe con la carta copiativa, altrimenti detta carta carbone, che per via del materiale che la compone rischia di negativizzare il soggetto. I tempi sono mutati e del resto lo stesso Chandler nel suo ultimo romanzo "Playback" lo aveva reso più dongiovanni e arreso alle tentazioni dell'altro sesso. Ancora di più sarebbe stato nel romanzo ambientato a Palm Springs, dove appare sposato con Linda Loring e dove ha con lei un continuo scambio di battute degno della miglior commedia americana. Peccato non essergli riuscito di procedere nello script.
Per tornare invece indietro ad Enrico Vanzina, non si può non elogiare il suo stile letterario, che ricorda in parte quello di Ennio Flaiano, lo scrittore e sceneggiatore autore di decine di sceneggiature e di moltissimi articoli nonché di racconti. Il titolo "Diario Diurno" riecheggia quello di Flaiano "Diario Notturno", un libro del 1956 che rappresenta una pietra miliare nella produzione dello scrittore abruzzese trapiantato a Roma, città dove visse e produsse per oltre trent'anni, fino alla morte precoce avvenuta a 62 anni, nel novembre del 1972. Per un intellettuale romano la lettura dei libri di Flaiano: un romanzo - "Tempo di uccidere", molti racconti e moltissimi articoli - rappresenta un piacere innanzitutto ma anche una fonte di scoperte su quello che Roma e l'Italia erano tanti anni fa. Se poi oltre che di talento si è anche ricchi di sensibilità come Enrico Vanzina di sicuro è, la cosa è ancora più fattibile.
A Roma Flaiano abitava nel quartiere Monte Sacro, in via Montecristo al numero sei. La sua casa era in una palazzina non certo lussuosa ma immersa nel verde delle piante romane, pini in primis. Qui Ennio ha abitato con la moglie e la figlia, leggendo e scrivendo, osservando e meditando. Il tutto in un'atmosfera di agrodolce tristezza, quale invitano il clima e la vicina campagna romana. Fellini, il suo committente più celebre e celebrato, morirà vent'anni dopo di lui, nell'ottobre del 1993, dopo una per sua fortuna breve pausa di pochi mesi dall'essere stato colpito da un ictus.

Il mondo dello spettacolo e non solo è composto, o decomposto, da tante negatività che solo alcuni dei suoi componenti non possiedono - per fortuna loro e nostra. L'importante è però il risultato finale, il quale spesso risulta essere più che buono e gradevole all'esame di chi ne usufruisce.
Antonio Mecca

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