L'OROLOGIAIO DI EVERTON - Georges Simenon

a cura di Stelio Ghidotti

L’Orologiaio  di Everton (1954)Georges Simenon 

INCIPIT

Fino alla mezzanotte, forse anche fino all’una, Dave Galloway seguì la solita routine di tutte le sere, o, più esattamente, della sera del sabato, che differiva un po’ da quella degli altri giorni.

Forse l’avrebbe vissuta in modo diverso, forse avrebbe cercato di godersela più intensamente, se avesse saputo che era la sua ultima sera da uomo felice… A quell’interrogativo, e a molti altri - per esempio se fosse mai stato felice - gli sarebbe toccato in seguito sforzarsi di dare una risposta.

Per il momento era ancora all’oscuro di tutto, e si limitava a vivere senza fretta, senza problemi, senza esserne neppure appieno cosciente, ore così uguali l’una all’altra da indurlo quasi a credere di averle gia vissute.

Raramente chiudeva il negozio alle sei in punto. Di solito lasciava passare qualche minuto prima di alzarsi dal tavolo di lavoro, davanti al quale gli orologi in riparazione erano appesi a piccoli ganci, e di togliersi dall’orbita destra la lente montata in ebanite nera che teneva incastrata quasi tutto il giorno come un monocolo, Forse, dopo tanti anni, aveva ancora la sensazione di lavorare sotto padrone e temeva mostrarsi avaro del proprio tempo.

 

FINIS

Mangi bene?”

Discretamente”.

Non è troppo cattivo quello che ti danno?”

Le parole non contavano. Queste, come gli "Yes, sir” del negro nel sole della Virginia, avevano in un certo qual senso una valenza magica.

Il lavoro è pesante?”.

Avevano destinato Ben a un laboratorio di rilegatura e le sue dita erano piene di ferite, qualcuna anche infetta.

Allo scadere del secondo mese i giornali tornarono improvvisamente sul caso annunciando che Lillian Hawkins era incinta e al momento opportuno sarebbe stata trasferita in un altro penitenziario, dove avrebbe potuto tenere con sé il bambino.

Quando Dave vide di nuovo Ben, questi non gliene parlò, ma aveva più che mai lo sguardo rassegnato e malinconico dei Galloway in fondo al quale, per chi sapeva vedere, brillava una fiammella segreta.

Chissà… Ora che i giochi sono fatti, forse stava per cominciare un altro ciclo…

Spesso, girando per casa, o nel negozio, e perfino per strada, Dave parlava sottovoce con suo padre e con suo figlio, che lo accompagnavano dovunque. E presto avrebbe parlato con il nipotino, per rivelargli il segreto degli uomini.

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