L'ultimo cliente - 16

Qualcuno gridò, qualcun altro scappò in varie direzioni, non sapendo cosa stesse succedendo e non volendo neppure saperlo e chi dei due: inseguito o inseguitore fosse più da temere. Il poliziotto puntata la pistola in aria premette il grilletto. Il fragore dello sparo rimbombò nell'aria, secco. L'uomo non si arrestò. Con un balzo in avanti di qualche metro che gli permise,,una volta puntato un ginocchio in terra e allungato il braccio destro,di puntare anche la sua.38 tenendola ben salda con entrambe le mani alla gamba destra dell'uomo e di premere il grilletto. Il secondo proiettile esploso raggiunse l'uomo alla gamba, facendolo urlare dal dolore e cadere a terra perché privato di stabilità. Il commissario lo raggiunse veloce, sibilò quindi: Lei è in arresto per l'omicidio di Laura Franceschi. E così dicendo estrasse le manette e gli immobilizzò entrambi i polsi. L'interrogatorio avvenne nella locale stazione di polizia. Presenti nella stanza degli interrogatori, oltre a Scalise, il commissario di pubblica sicurezza di Stresa, un magistrato, uno stenografo. L'imputato sedeva su una sedia metallica, l'espressione quasi dello stesso materiale della sedia perché fredda e insensibile,,ormai rassegnato verso il proprio destino che procedeva inesorabile. Lui per lo meno il tempo per rendersi conto di quello che gli stava accadendo ce lo aveva avuto; altri, come la sua vittima, invece no. Aveva frequentato Laura-Roberta diverse volte nel corso degli ultimi anni, ultimi soprattutto per quanto riguardava lei, approfittando della mezzora di tempo a sua disposizione che ogni sera aveva prima di prendere il treno delle 19,05 per Stresa. Era sposato da quindici anni,,aveva due figli di tredici e undici anni,,voleva bene alla moglie ma il desiderio che lo spingeva a volte verso altre donne era troppo forte perché potesse essere da lui ignorato. Si accontentava di prostitute, con le quali aveva rapporti sessuali che ne placavano le voglie per qualche tempo per poi riprendere e dover quindi venire nuovamente appagati. Aveva conosciuto Roberta-Laura due anni prima, frequentandola in media una volta al mese. Avrebbe voluto anche più spesso, ma non potendo permetterselo se lo faceva bastare fino all'incontro successivo, in media un mese dopo l'ultimo incontro. Frequentandosi, avevano preso a scambiarsi confidenze reciproche. Lei gli aveva detto che a un certo punto si sarebbe ritirata dalla professione, per andare a vivere lontano da quella città gli anni che ancora le restavano da vivere. Non era una cattiva persona, Laura; ma per un insieme di circostanze il destino l'aveva condotta quasi per cattiva condotta passata sulla strada del vizio..Fare sesso a pagamento era per lei un atto meccanico,non ne veniva coinvolta minimamente se non rare volte.


Antonio Mecca

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